La cultura all'Aquila, tra enti e associazionismo. Lettera di Animmamersa al candidato Vittorini

17 Gennaio 2012   09:46  

L'Associazione Culturale Animammersa dell'Aquila ha scritto una lettera aperta al candidato sindaco Vincenzo Vittorini. Abruzzo24ore.tv la pubblica integralmente. 

LA LETTERA

Gentile Dottor Vittorini,

si è appena concluso l’incontro di programma organizzato dalla sua lista civica “L’Aquila che vogliamo” sul tema della Cultura. Programma molto coraggioso, quello di riunire attorno allo stesso tavolo tanti rappresentanti istituzionali del panorama culturale cittadino con il dichiarato intento di ascoltare, condividere, raccogliere suggestioni per arricchire il suo programma elettorale dedicato alla città.

La ringraziamo moltissimo per avere invitato anche noi di Animammersa, fra il cosiddetto “associazionismo minore” – come ci ha carinamente definito la Dott.ssa Ciano nel moderare l’incontro - anche se il suo gentile invito ci ha creato un leggero spaesamento, soprattutto nel leggere i nomi degli altri invitati. Enti Morali, TSA, vecchi leoni che hanno fatto la storia della Cultura aquilana, Direttori di Conservatorio, neo eletti responsabili del Centro Sperimentale di Cinematografia (new entry cittadina), la Signora Prayer, Direttori di Accademie... Un parterre de roi.

Veniva piuttosto da chiedersi “ma io che ci faccio qua”e non per timidezza o per sentimento di inadeguatezza, piuttosto per un concreto e vistosissimo divario di problematiche e di interessi. Cosa può legare una associazione culturale, ancorché formata da solide competenze nel campo della cultura, pure giovane nella formazione, con strutture che hanno come problemi finanziamenti ministeriali, molti posti lavoro e fantasmi di casse integrazioni, pareggi di bilancio e standard da rispettare per riaprire le casse ministeriali, per l’appunto? Veniva da chiedersi, nell’ascoltare tutte le persone riunite sul suo palco, a quale ganglio di sinergia (termine ancora molto in uso) potessero agganciarsi i nostri differenti interessi.

La riflessione ci porta a dire che la nostra crisi ci ha facilitato, probabilmente, nel senso che grazie all’agilità, alla competenza e alla faccia tosta di noi minori, dopo il sei aprile la spinta culturale non si è fermata. Si sono fermati i grandi, noi no. Le sinergie di cui hanno giustamente parlato i funzionari della politica – pardon della cultura - stasera, noi l’abbiamo praticata davvero, andando a cercare spazi dove non ce n’erano. Abbiamo visto teatri nuovi nati nelle frazioni, che funzionano e Teatri chiusi nelle Accademie, abbiamo voluto il territorio costantemente rappresentato e portato fuori città in moltissime piazze d’Italia, per dire cosa è successo, per far capire come ci si sente, per portare testimonianza.

Noi di Animammersa raccogliamo i racconti delle persone, li confrontiamo con altri operatori, ci rivolgiamo ai giovani video maker per creare nuove opere, chiediamo ospitalità nei teatri piccoli e gremiti di gente delle frazioni, e ce la offrono, andiamo al Petruzzelli di Bari e facciamo il tutto esaurito, facciamo teatro fra le macerie senza piangerci troppo addosso, andiamo a raccogliere il disagio nei piani case e ne facciamo un grande mosaico drammaturgico e sociale. E non siamo gli unici. Altri “minori” come noi arricchiscono tutti i giorni il tessuto culturale aquilano, lo portano fuori le mura, lo coccolano in casa, lo accudiscono. I grandi non se ne accorgono, non ci conoscono, non possono, i loro problemi sono altri. Magari si preoccupano che vengano severamente distinte le categoria “professionista” versus “amatoriale”, per vigilare sulla quantità di denaro che viene versato all’uno o all’altro. Volesse il cielo ci si sbagliasse.

Noi, Dottor Vittorini, che non ci lamentiamo, viviamo sull’economia dello sbigliettamento, sulla ricerca di sponsor, sui finanziamenti locali e regionali, quando ci sono.

Allora Dottor Vittorini, dopo aver assistito con grande interesse al suo incontro sulla Cultura, ci permettiamo di darle un piccolo consiglio relativo alle procedure: invece di riunire in un grande straordinario incontro tutti quanti, sarebbe bellissimo poter discutere con lei e la sua squadra, fino in fondo e testate sulla nostra pelle quotidianamente, tutte le magagne e tutti i successi (ci sono anche quelli, per fortuna) di noi piccoli. Magari potremmo impegnarci a stilare un manifesto, o un cartello di priorità da presentare anche ai grandi, ma soprattutto a chi amministrerà la nostra città, senza caos e con i dovuti distinguo del caso.

Con i migliori auguri di buon lavoro

Associazione Culturale Animammersa.


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