La difficile localizzazione dei moduli abitativi provvisori

Spazi limitati e diritto di aggregazione

10 Agosto 2009   22:40  

Il comune di Barisciano ha tre frazioni che si chiamano San Martino (Picenze), Villa Di Mezzo e Petogna, molto vicine tra loro. I centri storici di queste tre frazioni sono stati devastati dal terremoto, dichiarati zona rossa e di conseguenza chiusi, come purtroppo è accaduto a moltissimi altri centri storici dell’aquilano.

 

Quindi Picenze non ha piu una piazza dove potersi incontrare, e neppure un bar dove prendere il caffè.

 

Una sola struttura pubblica, oltre all’ex edificio scolastico, è rimasta come prima e comprende un campo da calcetto e uno da tennis, siti a Villa Di Mezzo, due trecento metri a sud dell’edificio scolastico, da moltissimi anni frequentata dai ragazzi delle tre frazioni, sia per attività sportive sia per altre attività ricreative e socializzanti.

 

Gli amministratori del comune di Barisciano hanno individuato i due campetti come area per il posizionamento delle casette per dare ricovero alle persone rimaste senza casa. Il numero delle casette da realizzare è ancora imprecisato, varia da 50 a 60.

 

Cosi anche l’ultimo punto di aggregazione per i ragazzi viene demolito, non dal sisma, ma dalle ruspe inviate dal comune. Con questa scelta il contesto residenziale del posto è condannato definitivamente ad “albergo diffuso” o meglio a dormitorio.

 

Nella stessa zona dove sorgono i campetti, anzi a confine con essi, c’è una vasta area costituita da terreni incolti e abbandonati. Il DL successivo al terremoto ha dato gli strumenti necessari agli amministratori locali per localizzare le aree, espropriarle, urbanizzarle e posizionarci sopra le casette temporanee.

 

La protezione civile, dove è intervenuta direttamente (per nostra grande fortuna) nella localizzazione delle aree e nell’urbanizzazione delle stesse, lo ha fatto in tempi record, dando esempio di grande capacita e determinazione, rimanendo estranea a logiche diverse da quella dell’interesse pubblico!

 

Possibile che gli amministratori del comune di Barisciano, a distanza di olre quattro mesi dal sisma non sono stati in grado di localizzare una modesta area, diversa da quella dei campetti, per posizionarci le casette?

 

Non ci crede nessuno!!

 

Gli stessi amministratori, sullo stesso territorio, sono stati capaci di localizzare un’area di molti ettari, che comprende anche 3,5 ettari di terreni demaniali, (la delibera è di qualche settimana fa) ed assegnarla ad una società privata per realizzarci sopra case di civile abitazione.

 

Strano…eppure sono sempre i medesimi amministratori….

 

Evidentemente, forse, le imminenti elezioni per il rinnovo del consiglio comunale fanno si da rendere assolutamente sconsigliabile in questo momento effettuare operazioni di esproprio.

 

Quindi, ma è sempre solo il mio modesto parere, per questo motivo si è deciso di sacrificare, al posto di qualche poltrona da amministratore, i campetti per i giovani, promettendogli di rifarglieli quanto prima, ancora più belli, da un’altra parte.

 

Quando capita il terremoto, purtroppo per i malcapitati, qualcosa bisogna sempre sacrificare, lo impone la natura ed è inevitabile. Quando i sacrifici sono imposti dall’uomo a volte sono evitabili, come sicuramente lo sono nel caso in oggetto. Se non lo saranno è giusto che lo sappia tutta l’Italia.

 

Per completezza d’informazione si precisa:

 

lo stesso problema è stato rappresentato direttamente al vice sindaco Dr. Calvisi Giuseppe e a due assessori, Damiani Fausto e Di Paolo Francesco e, al responsabile del COM 2 sig. Davide.

 


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