La donna non si tocca neanche con un fiore. Nel 2012 ancora mimose e violenza

08 Marzo 2012   07:00  

Tanti auguri donne, auguri per trovare la forza di dire NO ALLA VIOLENZA, che inizia con un primo schiaffo, dalla sottomissione verbale e psicologica.

No alla sottomissione, sì alla denuncia.

Nella giornata della donna siamo ancora qui, nel 2012, a rivendicare la nostra unicità, più che di festa per noi c'è bisogno della giornata della donna per rivendicare i diritti negati. Esiste infatti la giornata della donna, come quella dei Diritti dell’infanzia, dei Diritti umani, della Memoria tutte giornate in cui si ricorda ciò che si sottace nei giorni normali: il diritto della tutela di alcuni diritti.

Ma se dobbiamo rivendicare qualcosa, noi donne siamo purtroppo all'anno zero, perché prima di ogni cosa dobbiamo ancora rivendicare il diritto alla non violenza.

"Una vera e propria mattanza" dicono dall'associazione Telefono Rosa. Botte, minacce, persecuzioni e omicidi delle donne.

I dati di Telefono Rosa i dati sono agghiaccianti: "una donna morta ogni due giorni". Sono infatti 28 le vittime registrate dal primo gennaio 2012 fino ad oggi.

Secondo dati della Polizia in Italia sono 807 le donne uccise tra il 2006 e il 2010. Gli omicidi volontari sono passati da 84 nel 2005 al picco di 180 nel 2006 e 157 nel 2010. I tentati omicidi da 279 nel 2006 a 256 nel 2010. 

Ed è la famiglia ad uccidere di più le proprie donne: l'omicida in 8 casi su 10 è un uomo di famiglia.

Secondo la presidente di Telefono Rosa le cause di omicidio sono molteplici ma, in primo luogo, vi è "la mentalità dell'uomo che non accetta l'emancipazione femminile e l'autonomia della donna. Ancora vige la mentalità possessiva per cui l'uomo non accetta di essere lasciato e considera la donna una cosa propria, vige ancora il concetto "o mia o di nessun altro"". Non conta nè l'etá ne lo stato sociale. L'etá delle vittime, infatti, va dai 18 ai 77 anni. 

E la violenza si manifesta in diverse modalità. A preoccupare in particolare è l'aumento degli stupri, che passano da 430 casi del 2010 a 578 del 2011, e lo stalking, le cui denunce da 932 salgono a 1.084.

La violenza è un fenomeno che getta le vittime in uno stato di prostrazione e vergogna, che porta spesso a tenere per sé l'atrocità. Invece la violenza subìta andrebbe subito fatta conoscere "i panni sporchi vanno lavati in piazza".

Più persone sanno, più il violento si sente indebolito.

E' il ministro Fornero ha sottolineato come la legge contro lo stalking "è un requisito, non la risoluzione in sé di un problema. È stato, tuttavia, un traguardo molto importante per due motivi: quello simbolico per il segnale che trasmette, e quello sanzionatorio. Ma in realtà servono di più i servizi".

Questa giornata per ricordare le vittime, le donne che oggi mentre siamo qui a leggere, mentre io scrivo, vengono picchiate, spesso nel segreto di casa, violate nell'indifferenza generale.

Questa giornata per ricordare la studentessa laziale che a L'Aquila ha subito un'atroce violenza da un giovane come lei, forse un militare dell'esercito, di certo lei per lei il futuro sarà durissimo. Noi donne siamo con te, e siamo certi che lo sono anche tanti uomini, per fortuna.

b.b.


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