La gigantesca euro-truffa dei titoli Agea e dei finti allevatori

29 Agosto 2013   09:59  

Multe ad allevatori veri, soldi pubblici europei ad allevatori falsi: a seguire la denuncia di Dino Rossi, dell'associazione allevatori Cospa.

''Questo è il quadro dell’agricoltura moderna, quella imperniata sulle quote latte e sui titoli AGEA acquisiti, o meglio acquistati clandestinamente, da società di comodo, con l’aiuto dei politici, delle organizzazioni sindacali agricole.

Nessuno di noi, degli agricoltori veri, è venuto a conoscenza dell’acquisto dei titoli AGEA, titoli che permette agli agricoltori, in questo caso quelli fantasma, di arricchirsi con i fondi comunitari, senza detenere un animale.

Da un lato gli allevatori che hanno superato la quota assegnatagli, sono costretti tramite cartelle esattoriali di pagare milioni di euro, alla CE, dall’altra parte c’è chi, con l’aiuto delle organizzazioni sindacali e della politica, percepisce fondi dalla CE, con delle società fantasma.

Le multe che stanno arrivando da nord a sud agli allevatori sono impressionanti, ad alcune cooperative sono arrivate cartelle di oltre 6 milioni di euro, tanto da spingere alcuni soci a farla finita, togliendosi la vita.

Mentre, le società fantasma, continuano ad aumentare a macchia d’olio, tanto da interessare la nostra Regione e i nostri piccoli comuni montani.

Una di queste società ha riscosso in un comune della provinca dell'Aquila 600 mila euro, con i famosi titoli AGEA acquistati e spalmati sugli usi civici, venduti dal comune sopracitato. Usi civici venduti al miglior offerente, cosa illegale, ma che è diventato di rito nella nostra Regione.

Tra l’altro, parecchi di questi titoli potrebbero provenire da quelle famose mucche, fatte vivere in eterno.

Di fatto, come relazionato dai carabinieri del NAC, 300.000 mucche sono vissute per 83 anni, che per tutto questo tempo hanno prodotto latte, senza mai ammalarsi, senza superare la quota.

Mucche che in realtà, vivono mediamente 8 anni.

Miracolosamente, sono arrivate ad essere così longeve e così rispettose della quota latte, tanto da incuriosire lo scrivente, al fine di chiedere il gene di questa mucca al ministero della salute, ad oggi nessuna risposta.

In realtà si tratta di una grande frode alimentare, che coinvolge i colossi della globalizzazione.

Queste mucche sono servite per italianizzare il latte dei paesi dell’est Europa, dove il latte costa circa 0.19 a litro e una volta rientrato in Italia, si sono servite delle fantomatiche mucche per italianizzare il latte.

Sono state coinvolte tante procure,ma nessuna di queste ha portato alla luce la verità.

Ecco la crisi da cosa è determinata, da imbrogli che tutela la politica e i sindacati e penalizza chi lavora, chi si alza al mattino presto per garantire agli italiani un prodotto locale, molto più sano di quello che troviamo sulle tavole con un nome italiano, ma che in verità di italiano ha solo il nome.

Per la prima volta, supplico le agenzie di informazione di divulgare questo comunicato, al fine di rompere il silenzio che si cela intorno ad un mondo imprenditoriale, che per la vergogna alcuni imprenditori la fanno finita con un cappio al collo, ancorato alla pala del suo trattore, con il quale ha lavorato fino al giorno prima, pensando che prima o poi la giustizia prevalga sul male.

Purtroppo siamo in Italia, una paese dei mangioni, ai quali le tangenti sono poche e cercano altri modi di prelevare soldi, per i loro sporchi comodi.''


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