“Dopo quest’ultimo rinvio non ho più parole”. Ha commentato così l'esito – oseremmo dire scontato – dell'udienza di ieri mattina sul crollo del Convitto nazionale Lucia Catarinacci, madre di Luigi Cellini, il quindicenne che sognava di fare il cuoco morto la notte del sei aprile.
“Non ho molto da dire, speriamo solo che almeno qualcosa vada per il verso giusto”.
Per il Pm Fabio Picuti, invece, si è trattato di “un rinvio quasi opportuno, almeno attendiamo il verdetto della Cassazione e non celebriamo un processo che potrebbe essere inutile”.
Se infatti sarà accolta il 27 settembre l’istanza di trasferimento presentata dal legale di Livio Bearzi, l’avvocato Paolo Guidobaldi, il processo sarà spostato in altro tribunale.
Foto Roberto Grillo