La magia goliardica dell'antico rito de Lu Sant’Andonie a Spoltore

22 Gennaio 2013   17:47  

Tante le persone che hanno preso parte domenica scorsa alla Celebrazione e riproposizione de ‘Lu Sant’Andonie’ organizzato dall’Associazione Fontevecchia a Spoltore, a Borgo Case Troiano. Ad aprire la celebrazione è stata la Santa Messa officiata da Padre Egidio, del Convento dei Frati Minori Cappuccini della Madonna dei Sette Dolori, Santa Messa che ha visto la presenza anche di tutto il Corpo della Polizia municipale di Spoltore per la concomitante ricorrenza della Festa di San Sebastiano, santo patrono della Polizia urbana.

A fine cerimonia la consegna di una Targa al Corpo da parte del vicesindaco Enio Rosini, assessore delegato alla Polizia municipale, e quindi la rappresentazione de ‘Lu Sant’Andonie’, con la vittoria del santo sul diavolo, riproposta da due Associazioni dedite alla riscoperta delle tradizioni, ossia ‘Cultura e Tradizioni Teatine’ di Francesco Stoppa e ‘I Colori del Territorio’ di Edgardo Cotellucci.

“L’evento – hanno spiegato i responsabili dell’Associazione Fontevecchia – ha mirato ancora una volta a scavare nelle nostre radici culturali per riportare alla luce momenti, episodi, fatti e accadimenti che fanno parte della nostra tradizione più antica, come la celebrazione de ‘Lu Sant’Andonie’ che per le nostre terre rappresentava un momento di comunione da vivere insieme, festeggiando la vittoria del bene sul male e con il ringraziamento finale al santo offrendogli i prodotti del territorio.

Una tradizione che abbiamo voluto riproporre a Spoltore e che ha riscosso un successo straordinario, con oltre 200 persone giunte da ogni parte d’Abruzzo per assistere all’iniziativa, fra cui tantissime famiglie con bambini piccoli che hanno avuto modo di assistere all’iniziativa per la prima volta in assoluto”.

La serata si è aperta con il saluto del parroco della chiesa Santo Stefano Don Vito Cantò, e con la celebrazione della Santa Messa, con Padre Egidio, e la Polizia municipale di Spoltore, con il comandante Panfilo D’Orazio, che, portando il Gonfalone del Corpo, ha celebrato anche la ricorrenza del San Sebastiano.

A conclusione del momento religioso, il vicesindaco Rosini ha omaggiato il Corpo con una Targa ‘quale ringraziamento per l’impegno profuso ogni giorno a tutela dei cittadini’. Terminata la messa è stato acceso il gran falò situato al centro dell’aia, mentre è iniziata la sacra rappresentazione de ‘Lu Sant’Andonie’ animata dalle Associazioni ‘Cultura e Tradizioni Teatine’ di Francesco Stoppa e ‘I Colori del Territorio’ di Edgardo Cotellucci. Sant’Antonio è arrivato lungo un percorso illuminato dalle torce e, al centro dell’Aia, è partita l’eterna lotta tra il bene e il male, tra il santo, affiancato da un angelo, e il Diavolo e le sue tentazioni, con la vittoria finale di Sant’Antonio che ha schiacciato la testa del Diavolo.

L’evento si è concluso con l’accensione delle farchiette, fasci di canne secche utilizzate nell’annata agraria precedente, e con la degustazione delle specialità preparate dalle “brigantesse” dell’Associazione Fontevecchia: “Li cillitti” ovvero pasta di pane, ripiena di marmellata d’uva, cotti al forno a forma di uccellini tipici della festa in onore di Sant’Antonio, le neole con la marmellata di fichi, i carracini cioè fichi essiccati, il pane con l’olio e “lu’ capelomme” ovvero della lonza nostrana ricavata dalla lombata di maiale che viene rivestita con le budella del suino e lasciata stagionare davanti il camino.

Pasti della tradizione contadina accompagnati da vino rosso fermentato e da vino aromatizzato alla mandorla, tutti prodotti biologici e biodinamici realizzati e messi a disposizione dai componenti dell’associazione.

 


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