La musica etnica abruzzese conquista gli States

27 Settembre 2007   13:53  
di Goffredo Palmerini * Sta ormai diventando una via consueta e familiare per i Discanto (nella foto), quella verso gli Stati Uniti d’America. Il riconoscimento del valore del gruppo abruzzese, proprio dalle più qualificate accademie della musica etnica americana che dunque lo collocano a livelli d’eccellenza, si evidenzia nell’invito a tenere una nuova tournée sull’East Coast, con due puntate nell’interno degli States, nell’Ohio ed in Michigan. L’eco positiva ed il forte apprezzamento raccolti nelle due missioni compiute l’anno scorso, a marzo e settembre, stanno consolidando il successo americano, davvero sorprendente, della musica etnica abruzzese. I ritmi coinvolgenti, le singolarità dei suoni e delle armonie vocali che il complesso esprime con il virtuosismo dei suoi strumentisti, sono la cifra dei Discanto. L’affiatato ensemble è diretto sin dalla fondazione da Michele Avolio, artista che della musica popolare abruzzese e mediterranea ha fatto la propria religione, affinando la propria formazione con autorità insigni nel settore della folk music, quali Giovanna Marini, Lucilla Galeazzi e Meredith Monk. Sicché non si finisce di rientrare in Italia da una missione che già si è nuovamente richiesti per altri concerti. Il gradimento e la fama dei Discanto si allarga, quasi sull’onda d’un crescente e regolare processo di “risonanza”. L’Abruzzo deve stimare questo evento con orgoglio, tenendo conto che in certi ambienti musicali di Philadelphia hanno accesso solo gruppi di lunga tradizione country, blues, soul e folk music, insomma esclusivamente l’anima profonda della vecchia America. Che vi approdi un complesso di musica etnica abruzzese è già di per sé un evento eccezionale, non spiegabile altrimenti se non per la qualità del linguaggio musicale e per la particolarità dei timbri ritmici. I Discanto, in fondo, raccolgono i frutti d’una certosina ricerca musicale, faticosa quanto si vuole nel recuperare dai recessi della memoria orale, tramandata di generazione in generazione, antiche armonie, nenie e canti della tradizione pastorale e contadina abruzzese. Quei preziosi reperti, raccolti con il paziente lavoro di anni, sono documentati in testi trascritti, acquisiti al repertorio ed interpretati con la notevole verve espressiva dei musicisti del gruppo. Il loro è un rilevante contributo culturale di cui si è accorta, finalmente e lodevolmente, anche la Regione Abruzzo, che ha destinato un sostegno economico al più qualificato gruppo di musica etnica regionale per questa terza tournée in Usa. Il successo raccolto dai Discanto sin dalla loro costituzione, nel 1995, in tanti concerti in Italia ed all’estero – Francia, Olanda e Germania – in registrazioni radiofoniche e televisive, nei dischi finora pubblicati ai quali ora s’aggiunge “Ride la luna”, Cd in corso di stampa nell’edizione americana, trova dunque una consacrazione con le missioni musicali negli States, specie nella lunga tournée che sta per iniziare, e che interesserà New Jersey, Pennsylvania, Ohio e Michigan. Già impegnativo il primo concerto, il 30 settembre a Sewell, nell’ambito dell’ Italian Festival al Gloucester County College. Quindi, sempre nel New Jersey, il 4 ottobre a Vineland. In Pennsylvania assai importanti gli appuntamenti all’università di Pittsburgh, il 6 ottobre, dove verrà appositamente realizzato un documentario sul concerto, e quelli successivi a Philadelphia - il 9 ottobre al World Cafe Live ed il 13 al Crossroads Music - ma particolarmente il 19 con il concerto dedicato ai membri della Folksong Society di quella splendida città della old America. Si diceva della penetrazione dei Discanto, questa volta, dagli Stati sulla costa atlantica a quelli dell’interno del Paese. Nell’ Ohio il gruppo si esibirà, il 7 ottobre, nella Butler North Church a Youngstown. Giusto una puntata nello Stato del Midwest che evoca le grandi estensioni agricole a perdita d’occhio coltivate a cereali. Più organico il programma degli appuntamenti nel Michigan, ancora in corso di definizione per calibrare le tutte richieste. Al momento è già fissato il più rilevante impegno, a Detroit, con un’esibizione all’ Italian American Cultural Society, presso l’imponente struttura situata nell’hinterland, a Warren. La conosco, per averla visitata alcuni anni fa. Vi hanno sede quasi tutte le associazioni regionali italiane dell’area metropolitana di Detroit. Città dell’automobile per antonomasia, definita “the Motor City”, vi hanno sede General Motors, Ford, Chevrolet, Crysler e Cadillac, solo per citare le marche più note. Negli ultimi venti anni la città ha subito una dura crisi dovuta alla ristrutturazione del settore automobilistico, dalla quale da qualche tempo si sta riprendendo. La comunità italiana ha nell’area di Detroit una forte presenza. Anche la comunità regionale è cospicua e fortemente attiva nelle sue articolazioni, con una Federazione Abruzzese del Michigan (Fadm) che esprime un componente nel CRAM e che, di recente, ha aggregato anche realtà associative anche dal confinante Stato dell’Ohio. Particolarmente numerosa la componente peligna, molti gli originari di Pacentro. Della vivacità organizzativa della comunità italiana ne dà prova il centro di Warren, ampia scuola trasformata a centro sociale, culturale e sportivo. Nella sala da mille posti destinata agli spettacoli con ogni probabilità si esibiranno i Discanto. Nelle grandi occasioni, come quella in programma con il gruppo abruzzese, si riempie completamente. La formazione in partenza per gli Usa si presenta un po’ aggiornata rispetto all’organico classico, per gli impegni di docenza dei musicisti Germana Rossi e Massimo Pacella. Il gruppo sarà in questa occasione costituito da Michele Avolio (voce, chitarra, bouzouki e tammorre), Sara Ciancone (violoncello, percussioni e cori), Antonello Di Matteo (zampogna, fisarmonica, clarinetto, flauti e organetto), cui si aggiungono Luana De Rubeis (violino) e Tiziana De Angelis (voce e percussioni). Sarà di certo un successo per i Discanto, per la loro bravura e perché alta è l’attesa di eventi culturali dall’Italia. Con una sottile vena polemica, neanche tanto velata, spesso a Detroit ci si lamenta perché le iniziative culturali dall’Italia si fermano solitamente sulla costa: a New York, Boston, Philadelphia e Washington. L’arrivo dei Discanto è dunque salutato come un evento che inverte una tendenza. Non è da escludere che il gruppo faccia una puntata in Canada, a Windsor, appena varcato il ponte Ambassador sul fiume Detroit, che dà il nome alla città segnando il confine tra i due Stati. Anche a Windsor c’è fame di cultura italiana, specie di prima mano. * componente del Consiglio regionale abruzzesi nel mondo

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