La piaga Burgo brucia tutta la città

Grande solidarietà dei chietini al presidio

03 Giugno 2008   09:15  

È un film già visto, ma con qualcosa di più. La solidarietà.

È quella dei teatini nei confronti dei lavoratori della Burgo, una solidarietà tutt’altro che scontata in altre città, che qui coinvolge tutti e fa sentire tutti, idealmente, vicini a chi, dopo una vita, sta perdendo il proprio posto di lavoro.

Quella della Burgo è una ferita aperta per Chieti, non per i trecento lavoratori circa. Il via vai di teatini che si presentano al presidio dei lavoratori della cartiera per esprimere solidarietà, rende il popolo teatino compatto e preoccupato. Una tenda da campo, piccola ed umile come i lavoratori di fronte alla proprietà, raduna il senso di sfiducia di un’intera città.

La crisi della Burgo-Marchi è anche il segnale del quasi completo smantellamento dell’apparato produttivo ed è per questo che le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil pensano ad uno sciopero generale della Val Pescara.

Più imminenti, invece, sono gli appuntamenti della settimana, quando ci sarà il primo incontro del tavolo regionale istituito ad hoc. Non si sa nulla, invece, del meeting tra il sindaco Ricci, il presidente della Provincia Coletti e i vertici aziendali.

Dopo gli appuntamenti locali e regionali, sarà la volta dell’incontro torinese, il 13 giugno, con l’esecutivo del gruppo cartario, e di quello a Bologna il 19 con il coordinamento sindacale unitario.

Intanto i lavoratori tornano in fabbrica, almeno per una settimana, al riavvio di una attività produttività che hanno già definito l’ultima fase dell’agonia.

Numerose associazioni culturali e ambientaliste della consulta comunale delle associazioni hanno ritenuto affiancarsi allo stato d’animo degli operai. “Questa azienda” si legge nel documento delle associazioni, “rappresenta un pezzo della nostra storia cittadina, che ha segnato lo sviluppo di un’intera area industriale e che ha dato il proprio nome a un quartiere dello scalo, il villaggio Celdit, e a una scuola, contribuendo indubbiamente a caratterizzare l’identità di una comunità. Ogni famiglia in città ha un parente o un conoscente che lavora o ha lavorato alla cartiera. Come associazioni cittadine vogliamo condividere ogni eventuale impegno, iniziativa, si ritenesse utile, possibile, per contribuire a rendere manifesto con forza, unità, determinazione che la città non è indifferente alla sorte di oltre cinquecento famiglie e che un intero territorio, che va oltre l’area urbana, subirebbe una ferita insanabile dalla paventata chiusura della fabbrica”.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore