Dopo proteste da studenti, genitori e organi istituzionali, l’Its «Marconi» di Penne revoca obbligo firma genitoriale per uscite o assenze degli studenti maggiorenni.
L’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri G. Marconi di Penne (Pescara) ha modificato la circolare che imponeva agli studenti maggiorenni di presentare, per uscite anticipate, ritardi o giustificazioni, la firma di un genitore.
La misura, inizialmente adottata all’inizio dell’anno scolastico, aveva suscitato critiche relative alla sua legittimità giuridica: molti hanno fatto presente che la legge italiana riconosce ai diciottenni piena capacità di agire sui diritti e doveri civili, incluso quello di firmare documenti propri senza bisogno dell’autorizzazione genitoriale.
Di fronte alla protesta, la dirigente scolastica Angela Pizzi ha convocato un’assemblea straordinaria con oltre sessanta partecipanti — studenti, genitori e docenti — nella quale ha annunciato la revisione della norma. La nuova formulazione dispone che per chi ha raggiunto la maggiore età sia sufficiente la richiesta personale firmata dello studente accompagnata da un documento di identità.Per i minorenni, invece, resta previsto che per più di tre uscite anticipate al mese, salvo motivi validi, si richieda la firma di un genitore.
Durante l’assemblea la dirigente ha difeso la versione originaria della circolare, spiegando che l’intento era di garantire maggiore trasparenza e rassicurare le famiglie, non di violare diritti. Ha affermato inoltre che la circolare era stata in parte “mal interpretata” dai media e da altri interlocutori.
Tra chi ha espresso sostegno alla decisione della preside vi sono sia genitori che ex studenti. Ad esempio, una mamma ha detto che anche a diciotto anni rimane difficile conoscere ogni comportamento dei propri figli, mentre un’ex alunna ha difeso la competente leadership della preside, respingendo le critiche sui social come giudizi ingiusti.
Il caso, ampiamente riportato dalla stampa regionale e nazionale, ha sollevato dibattiti più ampi sul rapporto tra autonomia delle istituzioni scolastiche e rispetto dei diritti dei giovani maggiorenni. Quali limiti possono essere posti da un regolamento scolastico, e fino a che punto è accettabile imporre obblighi che vanno a toccare diritti riconosciuti per legge?