La questione morale al Comune dell'Aquila

La lettera

04 Gennaio 2011   10:10  

A quasi 30 anni dal 28 luglio 1981, data in cui Enrico Berlinguer rilasciò una celebre intervista al direttore de “La Repubblica”, divenuta famosa come “la Questione morale nella politica”, quelle tematiche sono profondamente attuali.

“… La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell'amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell'Italia d'oggi, fa tutt'uno con l'occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt'uno con la guerra per bande, fa tutt'uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono provare d'essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche ….”

Nonostante nelle amministrazioni siano presenti forze politiche che da questi concetti traggano la forza del loro agire politico, poi, nella pratica quotidiana, le donne e gli uomini che li rappresentano frequentemente falliscono. Il fallimento è ancora più grave, per i risvolti della politica italiana e delle amministrazioni locali, se è causato dai partiti e dalle amministrazioni che si definiscono di centrosinistra.

Per accusare altri di mancanza di etica e di morale nello svolgere la propria azione politica bisogna essere nelle condizioni etiche e morali di poter lanciare accuse.

È proprio questa carenza che ha contraddistinto tanti governi di centrosinistra per aver creato una confusione drammatica nell’elettorato: scegliere di votare tra chi legittimamente e apertamente difende fino all’ultimo grado di giudizio un suo eletto, un proprio esponente politico, mantenendolo nelle proprie cariche oppure tra chi proclama la trasparenza della propria amministrazione anche e soprattutto attraverso la questione etica e morale delle persone che la rappresentano.

È in questo che trovo profondamente assordante il silenzio con cui sia l’amministrazione del Comune dell’Aquila, sia le forze politiche di sinistra della nostra città hanno deciso di non affrontare la questione dell’avere una assessore comunale al Bilancio condannato in primo grado, con procedimento di ricorso in atto, per abuso d’ufficio nel periodo in cui era dirigente della Provincia di Catania. È vero, siamo tutti profondamente impegnati nelle tematiche che interessano la ricostruzione della nostra città, ma ciò non giustifica questo silenzio.

Non c’è nessun collegamento tra le celebri parole di Berlinguer e l’assessore in questione, così come non c’è nulla di personale.

Ma c’è “solo” la questione morale!

Nonostante il Comune dell’Aquila abbia avuto un precedente importante con l’assessore alle Politiche Sociali, Luca D’Innocenzo, che alla sola notizia di essere indagato ha coerentemente consegnato nelle mani del Sindaco il proprio mandato, questo buon esempio non è stato d’insegnamento all’amministrazione comunale, non più di centrosinistra. Ma ancora più grave è che nessuna forza politica di sinistra abbia ritenuto doveroso evidenziare la questione morale.

Spero che l’anno nuovo restituisca ai politi di centrosinistra della nostra città un po’ di coerenza, quella necessaria per smettere di lanciare strali e illazioni verso esponenti del centrodestra fintanto che saranno disposti a tollerare al proprio interno situazioni contrarie all’Etica e alla Morale.

Giuseppe Bernardi
Consigliere comunale L'Aquila


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