La questione morale ed i catastrofici effetti delle avversità naturali

06 Febbraio 2012   10:23  

'' La questione morale ed i catastrofici effetti delle avversità atmosferiche e calamità naturali In Abruzzo, tutte le disgrazie naturali e artificiali hanno inizio dalla questione morale e le stesse enormi, impreviste e disastrose conseguenze materiali, umane e sociali di un evento naturale ma atteso come la neve in inverno (o un terremoto a L'Aquila e nelle zone individuate ad alto rischio sismico), non sono estranee al malgoverno ed alla corruzione politica ed amministrativa che ha condannato all'oblio, al disonore ed alla vergogna l'Abruzzo e tutta la sua classe dirigente.

Io mi ritengo ormai un testimone sopravvissuto a tutta una serie di vicende che manifestano oggi gli effetti più drammatici e palpabili in un nefasto combinato disposto con il dissesto strutturale di una intera Regione, e tutto si rende chiaro e distinto e, purtroppo, quasi irreparabile.

E' dagli inizi degli anni '90 che, come Parlamentare abruzzese, denuncio ripetutamente una preoccupante situazione politica ed amministrativa che poi in breve tempo avrebbe portato al disastro di oggi, ed è maturata in me la convinzione che tutto ciò fosse preannunciato dagli eventi precedenti e da una visione e interpretazione dei fatti e degli atti che si presentavano davanti ai nostri occhi parlamentari Ecco perchè, in tutti questi anni, ho lottato per prevenire ed ho denunciato quello che si rivelava prepotentemente davanti ai mie occhi:

- la gestione fortemente debitoria della ex-SARA (2.348,5 miliardi di lire di debiti accertati dalla Corte dei Conti e rilevati nella relazione al Parlamento del 1978) puntualmente trasferita all'ANAS ed agli esercizi successivi delle Autostrade A/24 ed A/25; l'abbandono al degrado, alla inefficienza ed alla insicurezza di tutto il sistema ferroviario dei trasporti delle persone e delle merci;

- il trasferimento del 90% del trasporto delle merci su gomma, con un aumento esponenziale del numero dei TIR e dei mezzi pesanti in transito su tutte le strade regionali, provinciali e comunali e fin anche all'interno dei centri abitati;

- la inconsistenza della prevenzione; degli eventi atmosferici e calamità; naturali e la completa inadeguatezza della Protezione Civile Regionale orientata verso piccoli e grandi eventi; del tutto estranei e devianti rispetto alla materia di competenza;

- strutture strategiche; di grande viabilità;, grandi opere e servizi che cadono letteralmente a pezzi.

I partiti, i politici, gli amministratori, i loro funzionari, dirigenti, consulenti, tecnici ed esperti, non hanno favorito né tutelato lo sviluppo sostenibile del nostro territorio, sembra anzi che, insieme ad agenzie, società, imprese e costruttori spregiudicati, abbiano messo pesantemente le mani sulle casse dello Stato, della Regione, delle Province e dei Comuni e su ogni e qualsiasi tipo di finanziamento pubblico.

In Abruzzo si verifica una gravissima e colpevole mancanza di controllo che ha portato al manifestarsi davanti ai nostri occhi increduli di un progressivo degrado del territorio, l'aumento della insicurezza percepita e dei rischi effettivi e incombenti per la salute e per la incolumità fisica dei cittadini e di incidenti sulle strade.

Molti Parlamentari abruzzesi, Consiglieri e Assessori regionali, provinciali e comunali non affrontano mai di petto la realtà abruzzese quale essa è effettivamente e quale risulta dalle indagini in corso da parte della Magistratura: questi hanno fatto e fanno finta di nulla e continuano ad atteggiarsi come padroni della spesa pubblica, di una certa informazione, della politica, della cosiddetta Società Civile e del Volontariato organizzato. Quella parte più illuminata della opinione pubblica abruzzese che, pur seriamente e drammaticamente sconcertata e sbandata, sembra indignata e pare insorgere da un momento all'altro, non ha però ancora la forza ed il coraggio, nemmeno adesso, di esporsi e schierarsi.''

Pio Rapagnà ex Parlamentare

Nella foto il sindaco di Roma che spala la neve


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