La ricostruzione dei centri storici e la filiera di approvazione poco smart...

20 Aprile 2012   13:43  

Aspettando l'utopia concreta della realizzazione della città del terzo millennio, alias smart city, capitale della cultura si spera nel 2019, cantiere più grande d'Europa, volano dell'economia abruzzese, la ricostruzione degli ettari di centri storci di L'Aquila e frazioni, dimenticati o quasi e con l'erba che cresce sulle macerie, vive ancora nelle secche della burocrazia e della filiera che ha determinato pesanti ritardi, ora finalmente ammessi da tutti.

L'ultima ordinanza del governo, la numero 4013 introduce parecchie novità: stabilisce ad esempio che e' compito del Comune verificare il rispetto delle tempistiche per l'avvio dei cantieri, introduce penalità per i ritardi nella tabella di marcia dei lavori, 0, 5% del contributo, cerca di garantire concorrenza e trasparenza nella scelta delle ditte.

Permangono però problemi seri li ha ricordati oggi il sindaco Cialente e l'assessore alla ricostruzione Piero Di Stefano.

Ad esempio: la contestata e farraginosa filiera di approvazione dei progetti costituita dalla triade burocratica Fintecna-Reluis-Cineas uscirà di scena a fine anno dopo aver approvato i progetti per le case E fuori i centri storici.

Inaccettabile però  fa sapere oggi il Comune che i progetti della ricostruzione delle case E dentro i centri storici vadano in coda e vengano esaminati nel 2013 .

Essi invece vanno esaminati subito, e occorre dotare pertanto l'amministrazione comunale del personale adeguato e formato per smaltire velocemente le pratiche.

Solo così, nella primavera del 2013 potrà decollare la ricostruzione del centro storico, visto che ora finalmente gli strumenti normativi ci sono tutti, i soldi, garantisce Monti, sono in cassa, e il piano di ricostruzione sarà definitamente licenziato non più tardi di luglio, terminate le conferenze di servizio in corso di svolgimento. 



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