La campagna di scavo dell’estate 2000 ha interessato l’area settentrionale della necropoli di Fossa riportando alla luce diverse sepolture a tumulo tra le più interessanti dell’intero sepolcreto.
La tomba, identificata come 551, rientra in questa categoria in quanto appartenuta ad un individuo adulto di sesso maschile (di 20-30 anni) esponente della classe dei guerrieri. Il corredo funebre con il quale era stato deposto, adagiato su un piano di lastre piatte regolari (il letto di pietre), comprendeva, infatti, una completa armatura in ferro secondo i canoni propri delle popolazioni dell’alta valle dell’Aterno durante la prima età del ferro: una spada corta completa di fodero, una punta di lancia con puntale, due borchie traforate, ben due coltelli di cui uno sicuramente con funzione offensiva.
Inoltre, due rasoi, uno rettangolare (il più antico) e uno semilunato, insieme al vasellame bronzeo rappresentato da un bacile di produzione locale, da un vaso biconico e una grande tazza di probabile importazione dal mondo tirrenico, sottolineavano il ruolo di rilievo svolto in vita dal defunto.
La struttura a tumulo doveva misurare, in origine, intorno ai 10-12 metri di diametro e al momento ignoriamo se era accompagnata da un allineamento di stele come ci aspetteremmo vista l’importanza e la ricchezza della sepoltura: la ripresa degli scavi porterà, in futuro, a disporre certamente di nuovi elementi su questo principe guerriero.
regia: Gianfranco Di Giacomantonio
fotografia e montaggio: Luca Di Giacomantonio
per gentile concessione della UnoVideo srl