La testimonianza di Paolo Brosio alla tendopoli di San Gabriele

27 Agosto 2010   12:10  

La toccante testimonianza del giornalista Paolo Brosio, che da martedì sta vivendo insieme ai ragazzi la Tendopoli, ha tenuto i ragazzi incollati alle sedie per oltre due ore. Brosio ha esordito dicendo "Mi son reso conto di quanto sia importante guardare e ascoltare. In questi giorni ho guardato dove dormite, cosa mangiate, i vostri turni, chi vi sveglia. Ho capito che la Tendopoli ha un'anima: padre Francesco che la mattina grida <<Sveglia, uscite dalle tende!>>.

Se dovessi fare una metafora calcistica - ha continuato il giornalista fra le risate divertite dei ragazzi - lui è Gattuso, un centrocampista, un trascinatore. Ti da una disciplina straordinaria. Ti avvicina a conoscere Gesù". Brosio ha quindi iniziato a raccontarsi. "A 48 anni è arrivata la mia ora. Ero convinto di essere un fenomeno con 16 programmi televisivi alle spalle, telepromozioni e spot. Ma la vita non è questo. Perché se un attimo prima sei al centro del mondo, un attimo dopo barcolli. Nella vita ti devi ancorare, devi avere una luce che ti guida. Ecco dopo la perdita di mio padre in soli 50 giorni e dopo aver perso anche Gretel con la quale mi ero sposato dopo aver fatto saltare in aria due famiglie. Giravo nella nebbia. E quando apri la valigia della tua vita e ci trovi solo orgoglio, vanità, immagine, successo, sesso, cosa fai? Chiedi aiuto a loro? Pensavo di risolvere i problemi con la mia testa. Mi mancava l'umiltà. Gesù si occupa di tutto, ma bisogna avvicinarsi a Lui senza disperazione. E' successo quindi che, pregando, ho sentito il bisogno fortissimo di incontrare la Madonna. E dov'è che si può incontrare? In un posto solo: a Medjugorje"

Poi la lettura dei libri di Medjugorije della mamma che conosceva tutto di Medjugorije e la consapevolezza di aver bruciato tutto. La confessione il 3 gennaio del 2009 e la partenza fissata per il 2 febbraio per Medjugorije. "Ecco Medjugorije è la Palestina di oggi. C'è qualcosa lì che è incommensurabile. E Medjugorije è fatto per quelli che come me non pregavano, che hanno ferite nel cuore. Come ho scritto nel libro (A un passo dal baratro. Perché Medjugorje ha cambiato la mia vita Editore Piemme) credo che Dio con le forbici ha tagliato un pezzo di Paradiso che poi è caduto lì tra Križevac e il Podbrdo. Ma voi Medjugorje ce l'avete qui. Qua c'è Dio. Là, guidato da Milenko e Mirella, una quantità inimmaginabile di emozioni, di incontri, di storie. Non so come sia stato possibile in così pochi giorni. Un'esperienza fortissima della presenza della Madonna. Una pace, un silenzio, una gioia. Ho conosciuto anche Vicka (una dei veggenti). Ho visto tantissimi giovani pregare, con il rosario tra le mani. E non è più la gente della cocaina, del sesso, dello sballo. Ma quelli che vivono la parrocchia e la famiglia. E la parrocchia e la famiglia sono uno scudo spaziale".

Brosio, tra le risate dei tendo polisti e dei tantissimi presenti venuti ad ascoltarlo ha parlato anche del mondo della comunicazione, impegnato oggi a fare cronaca nera e cronaca giudiziaria, che si fa anche nella politica.

"Non se ne può più di aprire un tg di 29 minuti con 27 minuti di cronaca nera o di politica che ormai è diventata cronaca giudiziaria. Non c'è più gusto a raccontare le storie di Dio, le vicende o le testimonianze che raccontino quanto è grande Dio. La tendopoli, i ragazzi come voi dovrebbero avere spazio nei giornali, non le violenze, gli stupri che suggestionano. Ragazzi bloccate il circuito perverso delle notizie negative. Raccontate ciò che avete fatto qui, appassionate i vostri amici con l'esperienza della Tendopoli. Io mi sono commosso quando vi ho sentiti cantare''

 


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