Le anatre vittime del botulino e della burocrazia

18 Agosto 2009   15:31  

Gli enti sapevano da anni della situazione di inquinamento del laghetto" della riserva naturale pineta dannunziana di Pescara, dove nei giorni scorsi sono state trovate molte anatre selvatiche morte. Lo affermano Wwf e Lav ricordando che "il comune di Pescara gia' nel 2002 era stato avvisato della gravissima situazione di degrado ambientale dello specchio d'acqua". La relazione consegnata a Palazzo di citta' nell'ambito di alcuni studi pagati dall'ente per approfondire il Piano di Gestione della Riserva, "descriveva perfettamente le criticita' connesse alla mancanza di ossigenazione delle acque e prescriveva immediati interventi di rinaturalizzazione per evitare ulteriori e piu' gravi problemi sia agli animali domestici sia agli uccelli selvatici che frequentano quel laghetto e le sue sponde". Piu' di recente, nel 2008, il Wwf ha avvisato il Dirigente dell'Ufficio Parchi della Regione Abruzzo chiedendo un intervento urgente, "considerata l'inadempienza del Comune di Pescara, ente gestore della Riserva regionale". La Regione, infatti, ha la responsabilita' di sorvegliare sull'operato dei gestori delle aree protette regionali e del loro coordinamento. "Da allora - dicono Wwf e Lav - non sappiamo se vi siano stati sviluppi e oggi possiamo solo constatare il disastro che si e' verificato". Antonella Agostini, responsabile provinciale della Lav, definisce "estremamente grave" quanto accaduto, "perche' la situazione di degrado del laghetto era stata piu' volte denunciata" e "probabilmente non sarebbero morti se si fosse dato seguito per tempo agli studi gli animali. Riteniamo che vadano ricercate le responsabilita' di questa strage - conclude Agostini - anche solo per gli aspetti amministrativi e contabili, per cui chiediamo al sindaco di Pescara e all'assessore regionale competente di procedere in tal senso affinche' quanto avvenuto non accada mai più


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