Se non si metterà' mano a interventi strutturali per rimettere in carreggiata la regione, andremo incontro a una riduzione di migliaia di posti di lavoro nell'edilizia in provincia di Chieti. A lanciare l'allarme e' il presidente provinciale dell'Ance, Paolo Primavera, il quale denuncia il blocco totale da parte delle istituzioni che da mesi non pagano le imprese.
"Una situazione catastrofica - aggiunge - mentre i politici locali se ne infischiano e non vogliono capire che c'è bisogno di concordare un piano per salvaguardare le imprese. E questo e' vergognoso". La crisi sta mettendo in ginocchio il settore dell'edilizia anche in provincia di Chieti e allora ecco che riaffiora il lavoro sommerso.
"Colpa della crisi - denuncia la neo presidente della Scuola Edile di Chieti, Antonella Marrollo - Le imprese non denunciano il numero di ore che i lavoratori assunti hanno effettivamente svolto nel periodo di attività'".
E questo si traduce in una recrudescenza del lavoro nero. "Stiamo tornando indietro", prosegue la Marrollo spostando il tiro su un altro problema, quello delle infrastrutture. In provincia di Chieti abbiamo un sistema di viabilità' cui rimettere mano, il che crea costi aggiuntivi all'intero settore dell'indotto".
In un tale contesto assume particolare rilevanza l'attivita' svolta dalla Scuola della Cassa Edile il cui presidente Marrollo, primo presidente donna in Abruzzo di una Scuola Edile, ha sottolineato il grande impegno finalizzato alla formazione professionale con particolare riguardo al problema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Fiore all'occhiello, il progetto "16 Ore prima", un corso riservato ai neoassunti i quali, prima di entrare in cantiere, dovranno frequentare un corso di 16 ore in materia di sicurezza. "E' questo un momento di forte cambiamento anche grazie alle nuove norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro - aggiunge Marrollo. Gli infortuni sono in forte calo ma non bisogna abbassare la guardia". Dal punto di vista culturale, l'edilizia viene vista ancora come socialmente poco presentabile"
L’andamento dell’industria delle costruzioni in Abruzzo
In Abruzzo i dati relativi ai lavori appaltati nei primi sei mesi del
2008 indicano una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2007. peggiorano sensibilmente le situazioni delle province di Teramo e
Chieti. Per l’occupazione, dopo i buoni livelli dello scorso anno, si
stima una flessione del 15%.
Per l’edilizia privata, i dati sono in linea con quelli dello stesso
periodo del 2007. Si mantengono sostenuti gli interventi di recupero e
riqualificazione grazie alle agevolazioni fiscali. Con il primo
semestre del 2008 si chiude il lungo periodo positivo per il settore,
anche a causa delle condizioni economiche generali. Nei primi mesi del
secondo semestre 2008 si è fermata la domanda di edilizia privata, con
i prezzi di vendita in flessione, il comparto delle opere pubbliche
resta in difficoltà. La situazione economica generale sta provocando
effetti devastanti nel settore con una prospettiva decisamente in
peggioramento.