Le dimissioni di Del Turco: un'ammissione di colpa?

Ora per gli elettori l'imbarazzo della scelta

17 Luglio 2008   20:05  

Una pagina tutta da dimenticare quella scritta in questi giorni sulla politica, e non solo, abruzzese. Non solo politica, certo, perché di mezzo c’è anche l’imprenditoria, quella sanitaria, in questo caso, che ha dimostrato quello che forse in molti sapevano e che quasi sicuramente non è una tipicità regionale, la corruzione di politici in cambio dell’ottenimento di provvedimenti di favore. Seppur spesso la corruzione riguarda anche l’ottenimento di provvedimenti che non sono altro che un diritto per il cittadino, che dunque si dovrebbero ottenere naturalmente.

Una pagina, tuttavia, probabilmente anche da ricordare, se ricordarla serve però a non ricompiere simili gesta.

La speranza, resta comunque quella che tutta la vicenda si risolva a favore degli inquisiti, anche se in tal caso significherebbe una pagina nera dell’esperienza della magistratura del nostro Paese. Insomma, come sia la fine, resta una vicenda grave e triste.

La decisione del presidente Del Turco di rassegnare le sue dimissioni nel primo giorno utile, cioè quello in cui è uscito dall’isolamento e stato sottoposto ad interrogatorio, è l’atto che tutti gli abruzzesi si aspettavano. A prescindere dalle scelte che, nella stessa direzione, avrebbero potuto prendere il Consiglio regionale o il Governo.

Se il gesto delle dimissioni sia o meno il riconoscimento di una responsabilità, non possiamo saperlo, certamente le dichiarazioni che l’hanno accompagnato denotano un certo stile: mi dimetto per non trascinare l’istituzione giudiziaria in una vertenza giudiziaria.

L’importante, se si danno per certe e veritiere le argomentazioni del procuratore Trifuoggi, per ora è che si sia scardinato quel meccanismo di malaffare che aveva incancrenito parte della politica e delle istituzioni, che quell’imprenditore da Chieti, nulla di buono per quello che se ne sa e per come è stato disegnato dai media, avrebbe smascherato, dopo aver raggiunto anche lui ed aver fatto raggiungere un livello di cancrena tale da dover sputtanare poi tutto.

E l’aspetto più triste, e sicuramente indicativo dello stato della politica italiana, è che il sistema instauratosi aveva coinvolto, fra l’altro con una continuità preoccupante, centro destra e centro sinistra.

 

Agli elettori che presto saranno chiamati alle urne, dunque, l'imbarazzo della scelta. (MS)


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