Le donne dell'alta valle dell'Aterno in "Marcia per la ricostruzione"

19 Novembre 2018   10:52  

Hanno già percorso il tratto di strada che va  dal comune di Campotosto a quello di Cagnano Amiterno ed oggi percorreranno gli ultimi chilometri,  dal Cermone  per portarsi davanti alla sede della prefettura dell'Aquila, in pieno centro storico, per chiedere al prefetto, Giuseppe Linardi, di interessare il governo nazionale sullo stallo nella ricostruzione nell'alta Valle dell'Aterno.

La "Marcia della pace",così è stata denominata dalle organizzatrici, un gruppo di donne dei territori colpiti dai terremoti, dell'Aquila del 2009 e del centro Italia, del 2016 e 2017, per denunciare il fatto che a tutt'oggi «non è stata approvata nessuna pratica di ricostruzione delle case danneggiate, neppure quelle più lievi, del sisma più recente, mentre per quello di dieci anni fa, tutto procede molto lentamente».

Tra le organizzatrici il sindaco di Cagnano Amiterno, Iside Di Martino, e l'ex sindaco di Montereale, Lucia Pandolfi che hanno detto che L'iniziativa non è politica e che non guarda al passato, ma la situazione che si è creata mette a rischio la sopravvivenza dei paesi che rischiano lo spopolamento definitivo, il 70 per cento degli abitanti, anche con case non gravemente lesionate, vivono all'Aquila nei moduli abitativi provvisori, quindi è difficile che le attività economiche possano andare avanti.

Le donne vogliono sapere i motivi per i quali i fondi dello Stato sono fermi e la ricostruzione non è partita, e vogliono chiedere al prefetto di interloquire col governo nazionale. Sperando che il vice premier Salvini, a cui piace rendersi conto di persona di quanto accade, venga a visitare i nostri territori.

Sulla "marcia della pace" c'è la critica di Fratelli d'Italia dell'alta Valle dell'Aterno, secondo cui la manifestazione è tesa alla strumentalizzazione essendo vicine le elezioni regionali. 



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