Legambiente Abruzzo chiede stop autorizzazioni cave in Abruzzo

21 Maggio 2014   07:51  

In Abruzzo, senza un piano cave, sono 246 quelle attive, 844 quelle dismesse o abbandonate, con un volume d'affari 20.069.327 di euro su un canone annuo pagato di euro 2.119.326. E' quanto contenuto nel rapporto di Legambiente Abruzzo. In molte regioni, tra cui l'Abruzzo, si riscontrano rilevanti problemi per un quadro normativo inadeguato, una pianificazione incompleta e un'assenza di controlli sulla gestione delle attivita' estrattive. "Questo rapporto racconta ancora la storia di una regione che nonostante i tentativi fatti con buoni propositi, non ancora riesce a dotarsi di una pianificazione moderna e sostenibile, come la legge impone. - dichiara Giuseppe Di Marco, Legambiente Abruzzo. Bisogna puntare sul riciclo degli inerti per creare lavoro e nuove aziende della green economy, ridurre il consumo di suolo e l'impatto sul paesaggio. Uno strumento, quindi, fondamentale per promuovere una profonda innovazione nel settore delle attivita' estrattive, con nuove regole. Ridurre il prelievo di materiali e l'impatto delle cave nei confronti del paesaggio e' quanto mai urgente e oggi assolutamente possibile. Lo dimostrano i tanti Paesi dove si sta riducendo la quantita' di materiali estratti attraverso una politica incisiva di tutela del territorio, una adeguata tassazione e la spinta al riutilizzo dei rifiuti inerti provenienti dalle demolizioni edili. L' assenza del piano nella nostra regione crea una situazione di incertezza che non possiamo piu' permetterci visto gli interessi economici che si hanno nella gestione del ciclo del cemento e nel controllo delle aree delle cave, da qui si comprende perche' bisogna correre ai ripari e regolamentare il settore. Per questo ribadiamo la nostra contrarieta' a qualsiasi autorizzazione per nuove concessioni - continua Di Marco. In un'ottica di sviluppo sostenibile e' possibile creare filiere innovative di lavoro e ricerca applicata, ridurre il prelievo di cava attraverso il recupero di materiali e aggregati provenienti dall'edilizia e da altri processi produttivi, per ripristinare legalita', trasparenza e tutela". Legambiente chiede di rafforzare la tutela del territorio e della legalita' (attraverso controlli, individuazione delle aree da escludere e delle modalita' di escavazione, obbligo di valutazione di impatto ambientale e altro), di aumentare i canoni di concessione per equilibrare i guadagni pubblici e privati e tutelare il paesaggio, di accelerare l'utilizzo di materiali riciclati nell'industria delle costruzioni.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore