Legambiente: ''Bene L'Aquila più riciclona, ma bisogna puntare di più su risparmio energetico''

11 Luglio 2013   14:09  

Enrico Stagnini del circolo di Legambeite L'Aquila sottolinea al nostro moicrfono che per  una ricotruzione green del capopuogo non basta la raccolta differenziata, ovccore più incisività sul fronte del risparmio energetico e di una pianificazone concretamete smart della città.  

 

COMUNI RICICLONI 2013  - QUADRO NAZIONALE

sono 1.293 i campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, il 16 per cento dei comuni d’Italia per un totale di 7,8 milioni di cittadini che hanno detto addio al cassonetto, pari al 13 per cento della popolazione nazionale che oggi ricicla e differenzia i rifiuti alimentando l’industria del riciclo e quindi la Green Economy.

Comune vincitore assoluto è Ponte nelle Alpi, 8.508 abitanti in provincia di Belluno, che per il quarto anno consecutivo raggiunge livelli di eccellenza; tra i capoluoghi del Nord vince Belluno e mentre per il Sud primeggia Salerno.

Tra i comuni sopra i 10 mila abitanti si distinguono per il Nord, Zero Branco (TV), al Centro Serravalle Pistoiese (PT) e al Sud il Comune di Monte di Procida (NA) e per quelli con meno di 10 mila abitanti vincono Sant’Orsola Terme (TV) per il Nord, Montelupone (MC) per il centro e per il Sud Casal Velino (SA).

Le Regioni.

Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige sono le Regioni con la più alta concentrazione di Comuni Ricicloni. Seguono Marche, Lombardia e Piemonte e la Campania all’ottavo posto, prima Regione del Sud.

Dopo i Ricicloni i Comuni rifiuti free.

Dal dossier Comuni Ricicloni 2013 emerge la novità di questa XX edizione: in Italia esistono realtà che vanno oltre l’eccellente risultato del 65% di raccolta differenziata e riciclata, arrivando quasi ad essere ‘rifiuti free’, ovvero comuni dove si è riusciti a ridurre dell’90% circa la quantità di rifiuti da smaltire.

Sono 330 in totale e in media ognuno ha prodotto meno di 75 chilogrammi a testa di rifiuto secco indifferenziato in un anno. Un caso su tutti, il comune di Empoli che nonostante i suoi 48 mila abitanti è un comune “rifiuti free”.

Come si raggiunge questo risultato? Le ricette sono diverse, ma con alcune caratteristiche comuni: la raccolta “porta a porta”, la modalità di tariffazione del servizio (197 sono a tariffa puntuale, 29 normalizzata e 104 a tassa), la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una comunicazione efficace e con politiche fiscali che applichino il principio del ‘chi inquina paga’ e premino il cittadino virtuoso con una riduzione della tassa sui rifiuti se separa bene i materiali da ciò che non si può riciclare; e ancora, incentivando la pratica del compostaggio domestico, promuovendo il consumo dell’acqua del Sindaco riducendo le bottiglie di plastica, bandendo le stoviglie in plastica in favore di quelle riutilizzabili. Ed è di questi giorni il lancio da parte di Legambiente della raccolta firme per la petizione popolare "Chi inquina paga, chi produce meno rifiuti deve risparmiare" nell'ambito della sua campagna "Italia rifiuti free” affinché la tassazione a carico di famiglie e aziende sia equa e premii comportamenti virtuosi.

Le grandi città stanno a guardare?

Solo sei città capoluogo di provincia sono Riciclone (oltre il 65%), due al sud e quattro al nord. Appena il 5% del totale. Nessuna oltre i 200 mila abitanti. E gli altri 17,5 milioni di cittadini che risiedono negli altri 100 capoluoghi d’Italia?

La spaccatura non è più tra un’Italia virtuosa nel Nord e una in ritardo nel Centro-Sud, ma tra comuni piccoli e virtuosissimi e località immobili, a partire da tutte le maggiori città.

Nei quartieri di Torino e di Milano con una moderna raccolta differenziata porta a porta, frazione umida compresa, siamo già oggi al 50 – 65% di differenziata. Roma non sa ancora scegliere tra raccolta porta/porta spinta e avvio a riciclo o l’ennesimo grande impianto di smaltimento.

Milano ci fa di nuovo sperare: un nuovo piano per la re-introduzione della raccolta dello scarto umido è in atto su metà della città e sta andando bene, oltre i pronostici di Comune e Amsa: l’obiettivo del 50% di raccolta differenziata è a portata di mano.

A Torino si era partiti col piede giusto, i risultati erano arrivati, ma il piano che prevedeva la progressiva estensione del sistema secco-umido fino a completare l’intero territorio è fermo e in forte ritardo.

Davvero un peccato per il capoluogo piemontese che, con il 42,5%, vanta ancora la percentuale di raccolta differenziata più alta tra le grandi città.

E’ di questi giorni la notizia di una sperimentazione appena inaugurata a Genova che prevede la collocazione di “cassonetti intelligenti” con chiave personalizzata per le famiglie. In questo modo, secondo Amiu, si eviterà il conferimento dei rifiuti ingombranti nei cassonetti.

A Napoli dopo l’avvio sperimentale della raccolta in alcuni quartieri, non ci sono stati ulteriori progetti di sviluppo del porta a porta, mentre continuano i viaggi via mare dei rifiuti partenopei verso gli inceneritori del Nord Europa.

A Palermo, nessuna buona nuova, con ripetute emergenze rifiuti per strada.

"L'Italia è oggi divisa – afferma Andrea Poggio, vice direttore generale di Legambiente -. C'è chi aspetta che qualcuno la tiri fuori dalla crisi e dall'immobilismo, e chi si rimbocca le maniche, capisce dove va il mondo, e crea le condizione per la "terza rivoluzione" industriale, quella in cui l'organizzazione, il sapere, sostituiscono lo spreco di materiali e di energia".

Piccolo è bello e l'organizzazione consortile è spesso il punto di forza

Dall'indagine sui Comuni Ricicloni 2013 risulta che i cittadini virtuosi sono distribuiti equamente tra i piccoli comuni (al di sotto del 10 mila abitanti) e quelli più grandi (oltre i 10 mila). Cambia però il loro numero: sono 1.076 i piccoli e 211 i più grandi. Le esperienze migliori risultano essere però, quelle consortili su scala territoriale più ampia.

La cartina d'Italia di Comuni Ricicloni 2013 ci restituisce una distribuzione dei comuni virtuosi concentrati nel Triveneto e macchie compatte in Lombardia, Piemonte, Toscana, Campania, Basilicata e Sardegna, proprio dove la gestione è prevalentemente a carattere consortile.

Consorzio Intercomunale Priula, Treviso 3, Treviso 1 e Padova 3 in Veneto, Fiemme Servizi e Asia Lavis in Trentino, Ambiente Servizi e Comunità Montana della Carnia in Friuli Venezia Giulia, Cem Ambiente e SCS Gestioni in Lombardia, Consorzio Chierese Servizi e Bacino Basso Novarese in Piemonte, Unione di Comuni dei Fenici in Sardegna, Cosmari nelle Marche, la Comunità Montana Alto Bradano in Basilicata e Publiambiente in Toscana solo per fare alcuni esempi.

I cittadini serviti dai sistemi omogenei e collaudati garantiti da questi consorzi sono oltre 4,5 milioni, più della metà del totale dei cittadini ricicloni che sono invece 7,8 milioni. A testimoniare che insieme è meglio e costa meno, che col porta a porta il materiale raccolto è più pulito e può essere riciclato a un costo più basso per alimentare quelle imprese che hanno scommesso su un'economia verde.

Italia a due velocità.

Anche se in questa ventennale edizione del concorso tutte le regioni (ad eccezione della Val d'Aosta) possono vantare la presenza di Comuni premiati, nel complesso l'85% dei ricicloni si trova al Nord e il restante 15% è equamente distribuito al centro Sud.

Veneto sempre in testa con la percentuale più alta di comuni ricicloni sul totale (65,40%);

il Friuli Venezia Giulia incrementa i risultati passando dal 35% dello scorso anno al 55%.

Incrementi del 5% circa anche in Basilicata e nelle Marche, ma su numeri di partenza decisamente inferiori.

Nelle prime 100 posizioni della classifica dei piccoli comuni del Nord troviamo 52 veneti, 32 trentini, 12 friulani, 2 lombardi e 2 piemontesi. Il primo ad insinuarsi in questa classifica tutta Nord Est è Medolago (BG) in 69esima posizione.

La sorpresa arriva osservando le prime 100 posizioni della classifica assoluta dove a seguire la performance del triveneto che piazza 56 comuni del Veneto, 30 del Trentino Alto Adige e 9 del Friuli Venezia Giulia, troviamo un comune della Toscana, Serravalle Pistoiese (PT), in 65a posizione, e uno della Campania, Casal Velino (SA) nella posizione successiva.

Notizie positive arrivano dalla Toscana, dove Publiambiente sta coinvolgendo i Comuni a cavallo tra le provincie di Pistoia, Pisa e Firenze, con risultati molto lodevoli, con Empoli (FI, 48mila abitanti), San Giuliano Terme (PI, 32mila) e Fucecchio (FI, oltre 23mila) tra le prime 11 posizioni nella classifica dedicata ai comuni over 10 mila del Centro. Quaranta sono invece i ricicloni marchigiani che riempiono la graduatoria dei piccoli comuni del Centro, tutti serviti dai consorzi Cosmari, Cir33 e Unione Roverasca. I piccoli comuni del Sud invece sono solo in Campania, fino alla 18a posizione, in provincia di Salerno ma anche di Napoli, Benevento e Avellino.

I ricicloni del Sud sono di più dei quelli del Centro. Sono infatti 105 i virtuosi del meridione contro gli 83 del Centro. Ma sono quasi solo in Campania (53) e Sardegna (20). La produzione media pro capite di rifiuti dei ricicloni rimane inalterata, confermando la flessione di circa il 4,5% rispetto alle percentuali del 2010, imputabile soprattutto ad una "decrescita infelice" dei consumi, ma anche alle varie iniziative intraprese dai più virtuosi.

Al di là dei numeri, le storie. Salerno, Baronissi, Empoli, Milano, Torgiano, gli eco-campioni campani, Bellusco: nella sezione 'Storie di ordinaria buona gestione" il dossier 2013 ha voluto raccontare piccole storie che meglio fanno comprendere il ruolo unico ed essenziale dei singoli cittadini, delle loro iniziative anche attraverso le attività dei circoli di Legambiente, delle imprese e dei loro lavoratori, delle amministrazioni pubbliche.

COMUNI RICICLONI 2013 IN ABRUZZO

L’Aquila. Sono undici iComuni ricicloni abruzzesiindividuati quest’anno dalle statistiche di Legambiente, che per il 20esimo anno premia le comunità locali che si sono maggiormente distinte nella raccolta differenziata dei rifiuti in base a una lista di 23 indicatori, tra i quali il numero di servizi di raccolta attivati, la separazione dei rifiuti, la percentuale di raccolta differenziata e la produzione pro capite di rifiuti urbani.

Per ciò che concerne la regione nostrana, sono dunque solo undici su 305 quelli che hanno superato la fatidica soglia del 65 per cento di raccolta differenziata. Tra questi, non figura neanche un capoluogo di provincia. Medaglia d’oro, in particolare, a Prezza, piccolissimo paesino dell’aquilano di 996 anime: il Comune virtuoso si piazza al 696esimo posto nazionale con il 67,3 per cento di raccolta differenziata e il 56,6 per cento di indice di buona gestione. Prezza è l’unico paese in Abruzzo ad essere 'rifiuti free', ovvero con una produzione di rifiuto secco indifferenziato inferiore a 75 chili per abitante.

Seguono Torano Nuovo, in provincia di Teramo, con il 55 per cento di indice di buona gestione e il 68 di raccolta differenziata,Torrevecchia Teatina (54,2 per cento di indice di buona gestione e il 69 per cento di raccolta differenziata), Crecchio (53,2 per cento di indice di buona gestione e 69 di raccolta differenziata), Manoppello (50 per cento di indice di buona gestione e 66 di raccolta differenziata), Casalincontrada (50,6 per cento di indice di buona gestione e il 65 di raccolta differenziata), Orsogna (48,7 per cento di indice di buona gestione e il 67,7 di raccolta differenziata), Pratola Peligna (47 per cento di indice di buona gestione e il 69,9 di raccolta differenziata), Fara San Martino (45 per cento di indice di buona gestione e il 72 di raccolta differenziata), Ortona (42 per cento di indice di buona gestione e il 65 raccolta differenziata) e San Giovanni Teatino (35 per cento di indice di buona gestione e il 65 per cento di raccolta differenziata).

Rispetto al 2012 l'Abruzzo ha incrementato dell'1,64 per cento la percentuale dei Comuni ricicloni, passando dai 6 dell'anno 2012 agli 11 del 2013.

A livello nazionale, invece, sono 1.293, ossia il 16 per cento, i Comuni d’Italia più virtuosi, per un totale di 7,8 milioni di cittadini, ovvero il 13 per cento della popolazione nazionale. Comune vincitore assoluto è Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, che per il quarto anno consecutivo raggiunge livelli di eccellenza.

 


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