Legge anti sindaci, il Partito democratico ci riprova

Domani in Consiglio regionale

29 Settembre 2008   09:48  

"L'abrogazione della cosiddetta legge anti-sindaci poteva e doveva essere fatta nei tempi di legislazione ordinaria. Ora è troppo tardi", lo ha detto in una nota il senatore e Coordinatore Regionale dell'Idv Alfonso Mascitelli. "Nelle condizioni in cui si trova l'Abruzzo, l'abrogazione di questa legge sarebbe una gravissima violazione sia delle norme nazionali che disciplinano le prerogative di un Consiglio regionale sciolto e sia una violazione dello Statuto regionale che impedisce modifiche di leggi sull'ineleggibilità nei sei mesi antecedenti alle elezioni - ha detto Mascitelli, in riferimento all'ordine del giorno del Consiglio regionale di martedì prossimo - Mi auguro che il buon senso e il rispetto delle Istituzioni di tutti i consiglieri regionali sappiano evitare una ulteriore deriva delle regole democratiche". "Se così non fosse, sarebbe nostro dovere portare in discussione in Parlamento, con delle interrogazioni urgenti, il clima di illegalità e di 'Repubblica delle banane' che qualcuno vorrebbe furbescamente perpetuare o instaurare con nuove vesti nella nostra regione". "E' superfluo ricordare - ha aggiunto il senatore Mascitelli - che nella condizione in cui si trova il governo regionale, che può deliberare solo atti urgenti e indifferibili e non invece iniziative serie di programmazione economica per il rilancio della nostra regione, prima si va al voto e prima si potranno realmente e seriamente affrontare le aspettative e i bisogni dei nostri territori".

Il capogruppo di Forza Italia all'Emiciclo Nazario Pagano parla di "disperato, irresponsabile e patetico tentativo della morente maggioranza di spostare la data delle elezioni, votando l'abrogazione della cosiddetta legge antisindaci". Tutto questo in riferimento ad alcune notizie stampa nelle quali di parla della possibilità che consiglieri di Forza Italia possano sostenere l'ordine del giorni che verrà proposto martedì prossimo in consiglio regionale. "Rivendico a nome di tutto il Gruppo consiliare - spiega Pagano - la determinazione con la quale abbiamo noi costretto il presidente vicario a emettere il decreto d'indizione delle elezioni per il 30 novembre, che resta la data nella quale gli elettori Abruzzesi manderanno a casa questa congrega di politicanti che in spregio di ogni regola democratica e senza rispetto per i cittadini continuano a mestare per mantenere posizioni che verranno nella maggior parte cancellate dal voto di novembre. Sia quindi chiaro che i Consiglieri di Forza Italia, in particolare quelli citati nell'articolo del Messaggero, mantengono con fermezza le loro posizioni, peraltro ripetutamente e pubblicamente espresse", chiude il capogruppo di Forza Italia.

"Il tentativo di golpe messo in atto dalla maggioranza di centrosinistra in Regione provocherebbe la reazione immediata e durissima degli elettori, che hanno il sacrosanto diritto di dotarsi, quanto prima, di un consiglio e di una giunta che rappresenti l'espressione migliore della società abruzzese". Lo ha dichiarato Alessio Di Carlo, responsabile regionale dei Riformatori Liberali, ricordando che "La Regione Abruzzo è attualmente guidata da un funzionario di partito che non ha ottenuto, nemmeno quale consigliere, il consenso dell'elettorato: si tratta - ha spiegato l'esponente liberale - di una anomalia gravissima in un sistema istituzionale, quale il nostro, che prevede l'elezione diretta del Governatore della Regione". "Se la maggioranza uscente dovesse arrivare a tanto - ha concluso Di Carlo - non esiteremo ad opporre ogni forma di protesta e di pressione per rendere noto a tutti, anche al di fuori dei confini regionali, lo scempio di legalità e democrazia messo in atto da D'Alfonso e compagni".


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