Legge regionale sul commercio, Argirò e Chiavaroli: "La Cassazione dà torto ad Acerbo"

22 Aprile 2011   16:26  

"Saracinesche abbassate, cartelli 'affittasi', vetrine buie. E’ un vero e proprio grido d’aiuto quello lanciato dal commercio abruzzese. Una situazione grave, sulla quale nell’ultimo anno ha lavorato con grande attenzione il Consiglio Regionale, in particolare la IV Commissione presieduta da Nicola Argirò, con la collaborazione dell’assessore allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione". E' quanto affermano Nicola Argirò e Federica Chiavaroli, consiglieri regionali del Pdl.

"La Regione Abruzzo – spiega il presidente della Commissione Nicola Argirò - si è dotata di una legge che è stata a lungo discussa e concertata con tutte le categorie interessate. In particolare è stato dato seguito alla richiesta dei commercianti di vietare l’apertura di nuovi centri commerciali, almeno per due anni. Richiesta però contemperata con la possibilità, per quelle esistenti, di usufruire di maggiori aperture domenicali, oltre a prevedere misure meno rigide per strumenti, come le vendite promozionali, in grado di restituire ossigeno ad un settore purtroppo asfittico".

"E oggi a premiare il lavoro della IV Commissione è giunta la sentenza della Corte Costituzionale (n. 150 del 2011) che ha messo definitivamente a tacere le riserve mosse dall’opposizione contro la legge. Oltre a sancire l’infondatezza dei dubbi sulla norma che deroga all’obbligo delle chiusure domenicali, la Suprema Corte ha cancellato la norma proposta dall’esponente di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, circa la rotazione dei lavoratori e circa l'obbligo di una giornata di chiusura infrasettimanale in cambio dell'apertura domenicale. Per i giudici si tratta infatti di una materia, quella sul lavoro, sulla quale la Regione non ha potere di legiferare".

"Si riconosce in tal modo - aggiungono Chiavaroli e Argirò - il lavoro della maggioranza, che ha cercato di elaborare proposte intelligenti ed in linea con la normativa nazionale e delle Regioni più virtuose".

"L’impegno della Commissione – spiega infatti Federica Chiavaroli - è stato quello di affrontare il problema nella sua complessità, superando le visioni miopi e settoriali. L’idea che per risolvere il problema sia sufficiente dichiarare guerra alla concorrenza, o farne una questione di aperture domenicali, è riduttiva– continua la consiglieradella maggioranza -. Il problema è molto più complesso e riguarda in generale il cambiamento della società, delle abitudini delle famiglie e, soprattutto, dei consumatori. Fare finta di niente davanti a tutto ciò e aspettarsi che il mondo funzioni sempre nella stessa maniera significa, come ha dimostrato Maurizio Acerbo, fare della demagogia ed essere fuori dal sistema".


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