Leggi e controlli nei cantieri in nome della sicurezza

30 Gennaio 2008   13:08  
La sicurezza del lavoro nei cantieri si garantisce innanzitutto con il rispetto delle leggi, che le aziende sane hanno tutto l´interesse ad applicare. E´ questa la premessa della giornata di studi organizzata dall´Ance Abruzzo, l´associazione di categoria dei costruttori edili, a beneficio dei suoi aderenti. Importanti novità ha spiegato l´ingegner Michele Tritto, dell´Ance Italia, sono contenute nella Legge 123 approvata ad Agosto, che prevede l´auspicata semplificazione in un Testo unico delle tante, troppe norme in materia di sicurezza, affina poi gli strumenti di controllo e prevenzione degli infortuni, introduce sanzioni più pesanti, anche a carico dell´azienda e non sono del datore di lavoro, fino a 1,5 milioni di euro di multa e alla sospensione delle attività. Altri strumenti efficaci sono le norme che impediscono di non giocare al ribasso nelle gare di appalto risparmiando sulla sicurezza, l´obbligo di dotare i dipendenti di tesserino di riconoscimento, la redazione del Psc, Piano di sicurezza e coordinamento, e del Pos, Piano operativo di sicurezza, che individuano le figure obbligate a monitorare costantemente nel cantiere il rispetto delle norme, dall´utilizzo dei caschi al funzionamento degli estintori. Le leggi insomma ci sono ma allora perchè non si riesce a cancellare la piaga degli infortuni e delle morti bianche? Forse perchè, come spesso avviene, fatta la legge i soliti furbi trovano l´inganno, in particolare nel mondo del lavoro sommerso. Nel servizio intervista all´ingegner Michele Tritto, Ance Italia Filippo Tronca

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