Lettera aperta al Sindaco Mascia

Quei parcheggi di Piazza Primo Maggio

10 Agosto 2009   22:34  

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Egregio Sindaco Mascia,

 

la presente lettera nasce dalla frustrazione e dall’indignazione di una cittadina residente a Pescara in Via Regina Elena 28 (ang. Piazza I Maggio), proprio sotto il parcheggio di piazza I Maggio antistante la recente Chiesa di S. Pietro Apostolo. Parcheggio che nella stagione estiva si è trasformato in un vero e proprio teatro dell’illegalità sotto gli occhi di tutti, residenti e, ahimè, malcapitati passanti che si recano a parcheggiare qui per fare una passeggiata nel cuore pulsante della riviera e della città. Qui ogni giorno, nelle pause di apertura del parcheggio a pagamento, e ogni sera, il parcheggio si trasforma in una giungla di macchine parcheggiate in ogni dove e aggiungerei in ogni come: il tutto abilmente orchestrato da una manciata di noti parcheggiatori abusivi che dominano l’area di parcheggio dettando le loro regole e condizioni senza possibilità di replica da parte di noi residenti dell’area che spesso troviamo macchine appositamente parcheggiate di fronte ai nostri garage, assistiamo a continue scene di litigio tra delinquenti con tanto di bottiglie spaccate o manganelli di ferro. Inutile ricordare che il parcheggio è una continuo punto di passaggio di famiglie, anziani, bambini, attività commerciali e residenti costretti a convivere in questa situazione di disagio, di pericolo e aggiungerei di “mafiosa accondiscendenza”.. Carabinieri, vigili, polizia vengono ripetutamente interpellati senza ormai più chiedere spiegazione dell’accaduto: sanno già cosa vuol dire il parcheggio di Piazza I Maggio. Ma la cosa frustrante è che nessuno può fare nulla. »Serve la flagranza di reato« ripetevano i poliziotti ieri sera ad un signore che denunciava loro con vigore e coraggio questo stato di cose. Dinanzi, in tutta tranquillità, il parcheggiatore. E con lui la legge, che a detta delle autorità competenti, sembrava stare in quel momento (ed in tutti i momenti fino a quel momento) dalla sua parte.

 

Se questo è stato, se questa è giustizia, se questo è il cuore degno della sua città.

 

La ringrazio infinitamente per la Sua attenzione

Arianna Andreoli

 


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