Trovo francamente imbarazzante il post anonimo pubblicato su Abruzzo.indymedia.org teso a denigrare, anche in modo oltremodo offensivo, www.abruzzo24ore.tv, reo di aver pubblicato un video di Berlusconi che scherza in modo greve con un gruppo di operai in una delle sue tante visite a L'Aquila..
Berlusconi agli operai nei cantieri: ''E-le-donne? Sarete-mica-gay?''
Video corredato da un nostro commento
di presunta e compiaciuta approvazione.
L'intento era evidentemente ironico e
volutamente distaccato, per una questione di stile, e perché
se la realtà supera la satira, c'è ben poco da
aggiungere. Un lettore guarda il video, ascolta cosa dice il Presidente del Consiglio, si fa un idea, trae delle conclusioni. Punto. Ci sono va aggiunto, soprattutto a L'Aquila, cose ben più importanti a cui pensare.
Il video, che è stato pubblicato anche dal sito di Repubblica, è stato visto su Abruzzo24ore.tv finora 12mila volte. Possibile che solo l' anonimo postatore di Indymedia sia giunto a certe conclusioni? La risposta è che si tratta forse semplicemente di una sua mancanza di senso dello humour. Ci permettiamo però di sottolineare che la mancanza di auto-ironia sta inducendo al suicidio molti fans del defunto Michael Jakson.
Leggo poi con divertito stupore poi che la nostra ''testata giornalistica in questi giorni sta dando il peggio di se, pubblicando scientificamente articoli filo-governativi tesi a demonizzare qualsiasi tipo di mobilitazione''.
Filo-governativa tipo questa, immagino...
Le ventidue nuove zone franche italiane, con molte ombre...
Ci
risulta piuttosto che, trattandosi di notizie rilevanti, abbiamo dato il
giusto, ed anzi ampio spazio, alle mobilitazioni nate dai comitati, e
dai movimenti sociali all'indomani del 6 aprile. Non abbiamo mai
usato il termine no-global, con connotazioni negative. Come invece ha
fatto più di un esponente dei comitati al megafono durante la
manifestazione del 27 luglio, tra gli applausi di centinaia di terremotati.
Ecco comunque qualche link per aver un quadro più completo ...
Yes-we-camp-Una-giornata-a-Roma-da-sfollati-aquilani
G8 a L'Aquila. Disagio post-sismico e istanze altermondiste
Gli aquilani a piazza Venezia: ''Ci vediamo al G8''
Gli aquilani entrano nella zona rossa. Momenti di tensione e libertà
Il professor Clementi assedia la zona rossa...
I Comitati piu democrazia e trasparenza fuori le case sfitte
I genitori degli studenti vittime rifiutano la laurea honoris causa
Forum-per-la-ricostruzione-sociale-il-programma
Ricominciare dalla libertà domani il May Day tra le macerie
Berlusconi torna a L'Aquila. Nonna Valeria aspetta la sua dentiera
Ricostruzione e legalità: nasce il Presidio di Libera
ecc...
Abbiamo dato voce anche a chi
si lamenta per l'eccesso di controlli nelle tendopoli. Uno dei pochi
temi che stanno cuore ai militanti dell'area politica a cui
Indymedia fa riferimento. E che chi scrive, che in tendopoli ci vive per davvero, condivide solo in minima parte , perchè la ritiene una lettura
troppo semplicistica
Nei
campi non si fa politica
Utilizzano i nostri figli morti a scopo elettorale
Libertà
di parola. La costituzione violata nelle tendopoli
Cordialità negata. La dura vita nelle tendopoli
Tendopoli di Piazza d'Armi, impedita nuovamente assemblea
ecc...
Altro tema che abbiamo approfondito criticamente è quello del Piano C.A.S.E.
Il Piano C.A.S.E e la shock economy
Piano CASE a Cese di Preturo, le ruspe al lavoro, la gente divisa
I marchigiani contro Berlusconi: ma quali baracche!
Proprietari e residenti: riflessioni per la ricostruzione
ecc...
Abbiamo poi insistito con forza su un'emergenza post-sismica secondo noi sottovalutata, quella del lavoro e della disoccupazione. Qui dovremmo fare copia e
incolla di decine e decine di link che rimandando a tutte le vertenze lavorative che stanno
esplodendo nel territorio. Ci limitiamo solo ad uno sguardo
d'insieme.
Senza
tetto ne legge. L'emergenza lavoro nel cratere
ecc..
Ci siamo occupati poi con particolare insistenza dei procurati disallarmi della Commissione Antirischi e dell'INGV che ha minimizzato sul rischio di forte terremoto prima del fatidico sei aprile.
Le notti insonni aspettando che la terra tremi ancora
Venga
Boschi a dormire in una casa a L'Aquila
Franco Barberi e i procurati disallarmi
Massimo, Silvia e il procurato allarme delle galline
Il terremoto e la prevedibilità probabile
ecc...
Abbiamo affrontato la questione
della mancanza di prevenzione antisismica, dei crolli sospetti, degli sprechi e
degli inciuci che stanno già connotando purtroppo il post-terremoto. Continuiamo e continueremo a farlo.
Edifici
antisismici a L'Aquila De Bernardinis non rispose
Quella
nuova casa dello studente mai utilizzata e sicura
Castelli
di rabbia ora a tremare sono i Palazzinari aquilani
La filiera dell'edilizia. Cosa non ha funzionato
Il terremoto fra menzogne false promesse e il futuro che verrà
Che fine hanno fatto gli appartamenti dell'Ance
L'Aquila, gli universitari, le macerie e il G8
ecc...
Ovviamente abbiamo dato notizia anche a tutti gli altri punti di vista che invece considerano positivo e senza pecche l'operato del governo, della Protezione civile, degli enti locali nella difficilissima partita del dopo terremoto. E questo non per facile cerchio-bottismo, ma per sincero spirito democratico, e perchè siamo nati con l'intento di essere un sito di informazione pluralista che cerca di restituire la complessità della realtà e riferire più punti di vista, lasciando al lettore la facoltà di farsi poi un'opinione. Se talvolta non ci riusciamo è perché la realtà è talmente complessa che non riusciamo coprirla con i nostri mezzi che non sono quelli della BBC. Soprattutto dopo il terremoto. Ciò che ci lusinga è che siamo tacciati da qualche lettore di destra di essere di sinistra, e da lettori di sinistra di essere di destra. Ci lusinga il fatto di avere lettori di tutti gli orientamenti politici.
I rilievi critici fin qui esposti si riferiscono ovviamente solo al post in questione, e non al sito di Indymedia, che non è mio intento criticare nei contenuti e nell'orientamento politico, ed anzi lo ritengo una delle tante espressioni della libertà di pensiero e comunicazione garantita dalla rete.
Filippo Tronca