Lettera aperta alla presunta contro informazione

03 Luglio 2009   10:22  

Trovo francamente imbarazzante il post anonimo pubblicato su Abruzzo.indymedia.org teso a denigrare, anche in modo oltremodo offensivo, www.abruzzo24ore.tv, reo di aver pubblicato un video di Berlusconi che scherza in modo greve con un gruppo di operai in una delle sue tante visite a L'Aquila..

Berlusconi agli operai nei cantieri: ''E-le-donne? Sarete-mica-gay?''

Video corredato da un nostro commento di presunta e compiaciuta approvazione.

L'intento era evidentemente ironico e volutamente distaccato, per una questione di stile, e perché se la realtà supera la satira, c'è ben poco da aggiungere. Un lettore guarda il video, ascolta cosa dice il Presidente del Consiglio,  si fa un idea, trae delle conclusioni. Punto.  Ci sono va aggiunto,  soprattutto a L'Aquila,  cose ben più importanti a cui pensare.

Il  video, che è stato  pubblicato anche dal sito di Repubblica, è stato visto su Abruzzo24ore.tv finora 12mila  volte. Possibile che solo l' anonimo postatore di Indymedia sia giunto a certe conclusioni? La risposta è che si tratta forse semplicemente di  una sua  mancanza di senso dello humour. Ci permettiamo però di sottolineare che la mancanza di auto-ironia sta inducendo al suicidio molti fans del defunto  Michael Jakson.

Leggo poi con divertito stupore poi che la nostra ''testata giornalistica in questi giorni sta dando il peggio di se, pubblicando scientificamente articoli filo-governativi tesi a demonizzare qualsiasi tipo di mobilitazione''.

Filo-governativa tipo questa, immagino...

Le ventidue nuove zone franche italiane, con molte ombre...

Ci risulta piuttosto che, trattandosi di notizie rilevanti, abbiamo dato il giusto, ed anzi ampio spazio, alle mobilitazioni nate dai comitati, e dai movimenti sociali all'indomani del 6 aprile. Non abbiamo mai usato il termine no-global, con connotazioni negative. Come invece ha fatto più di un esponente dei comitati al megafono durante la manifestazione del 27 luglio, tra gli applausi di centinaia di terremotati. 
Ecco comunque  qualche link per aver un quadro più completo ...

Yes-we-camp-Una-giornata-a-Roma-da-sfollati-aquilani

G8 a L'Aquila. Disagio post-sismico e istanze altermondiste

Gli aquilani a piazza Venezia: ''Ci vediamo al G8''

Gli aquilani entrano nella zona rossa. Momenti di tensione e libertà

Il professor Clementi assedia la zona rossa...

I Comitati piu democrazia e trasparenza fuori le case sfitte

I genitori degli studenti vittime rifiutano la laurea honoris causa

Forum-per-la-ricostruzione-sociale-il-programma

Ricominciare dalla libertà domani il May Day tra le macerie

Berlusconi torna a L'Aquila. Nonna Valeria aspetta la sua dentiera

Ricostruzione e legalità: nasce il Presidio di Libera

ecc...

Abbiamo dato voce anche a chi si lamenta per l'eccesso di controlli nelle tendopoli. Uno dei pochi temi che stanno cuore ai militanti dell'area politica a cui Indymedia fa riferimento. E che chi scrive, che in tendopoli ci vive per davvero,  condivide solo in minima parte , perchè la ritiene una lettura troppo semplicistica

Nei campi non si fa politica

Utilizzano i nostri figli morti a scopo elettorale

Libertà di parola. La costituzione violata nelle tendopoli

Cordialità negata. La dura vita nelle tendopoli

Tendopoli di Piazza d'Armi, impedita nuovamente assemblea

ecc...

Altro tema che abbiamo  approfondito criticamente è quello del Piano C.A.S.E.

Le C.A.S.E. e l'abitare

Il Piano C.A.S.E e la shock economy

Piano CASE a Cese di Preturo, le ruspe al lavoro, la gente divisa

I marchigiani contro Berlusconi: ma quali baracche!

Proprietari e residenti: riflessioni per la ricostruzione

ecc...

Abbiamo poi insistito con forza su un'emergenza post-sismica secondo noi sottovalutata,  quella  del  lavoro e della disoccupazione. Qui dovremmo fare copia e incolla di decine e decine di link che rimandando a tutte le vertenze lavorative che stanno esplodendo nel territorio. Ci limitiamo solo ad uno sguardo d'insieme.

Senza tetto ne legge. L'emergenza lavoro nel cratere
ecc..

Ci siamo occupati poi con particolare insistenza dei procurati disallarmi della Commissione Antirischi e dell'INGV che ha minimizzato sul rischio di forte terremoto prima del fatidico sei aprile.

Le notti insonni aspettando che la terra tremi ancora

Venga Boschi a dormire in una casa a L'Aquila

Franco Barberi e i procurati disallarmi

Massimo, Silvia e il procurato allarme delle galline

Il terremoto e la prevedibilità probabile

L'INGV ci sta mentendo?

ecc...

Abbiamo affrontato la questione della mancanza di prevenzione antisismica, dei crolli sospetti, degli sprechi e degli inciuci che stanno già connotando purtroppo il post-terremoto. Continuiamo e continueremo a farlo.

Edifici antisismici a L'Aquila De Bernardinis non rispose
Quella nuova casa dello studente mai utilizzata e sicura

Castelli di rabbia ora a tremare sono i Palazzinari aquilani

La filiera dell'edilizia. Cosa non ha funzionato

Il terremoto fra menzogne false promesse e il futuro che verrà

Che fine hanno fatto gli appartamenti dell'Ance

L'Aquila, gli universitari, le macerie e il G8

ecc...

Ovviamente abbiamo dato notizia anche a tutti gli altri punti di vista che invece considerano positivo e senza pecche l'operato del governo, della Protezione civile, degli enti locali nella difficilissima partita del dopo terremoto. E questo non per facile cerchio-bottismo, ma per sincero spirito democratico, e perchè siamo nati con l'intento di essere un sito di informazione pluralista che cerca di restituire la complessità della realtà e riferire più punti di vista, lasciando al lettore la facoltà di farsi poi  un'opinione. Se talvolta non ci riusciamo è perché la realtà è talmente complessa che non riusciamo coprirla con i nostri mezzi che non sono quelli della BBC. Soprattutto dopo il terremoto. Ciò che ci lusinga è che siamo tacciati da qualche lettore di destra di essere di sinistra, e da lettori di sinistra di essere di destra.  Ci lusinga il fatto di avere  lettori di tutti gli orientamenti politici.

I rilievi critici fin qui esposti si riferiscono ovviamente solo al post in questione, e non al sito di Indymedia, che non è mio intento criticare nei contenuti e nell'orientamento politico, ed anzi lo ritengo  una delle tante espressioni della libertà di pensiero e comunicazione garantita dalla rete.

Filippo Tronca

 


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