Questa mattina, alle 7:50, la nave umanitaria Life Support di Emergency ha attraccato in porto, permettendo lo sbarco di 63 naufraghi salvati nel Mediterraneo. A bordo della nave, oltre ai profughi, era presente anche il noto navigatore oceanico Ambrogio Beccaria, impegnato come soccorritore in questa missione.
Le operazioni di soccorso, avvenute venerdì 9 agosto, hanno portato in salvo un totale di 64 persone, inclusa una madre con tre minori e sei minori non accompagnati. I naufraghi provengono da Egitto, Siria, Etiopia e Bangladesh, paesi devastati da conflitti, povertà e instabilità politica. Durante il salvataggio, i migranti sono stati trovati in condizioni critiche, soffrendo di ustioni e disidratazione, ma attualmente le loro condizioni sono in miglioramento e verranno sottoposti a ulteriori controlli medici.
Durante la traversata, si è reso necessario richiedere un’evacuazione medica urgente per un minore non accompagnato, la cui salute è improvvisamente peggiorata. Laura Pinasco, comandante della Life Support, ha dichiarato che l'evacuazione è stata coordinata dal Maritime Rescue Coordination Centre italiano, insieme al Centro Internazionale Radio Medico e alla Guardia Costiera di Roccella Jonica. Il giovane, che aveva già manifestato gravi sintomi di disidratazione, ha subito una serie di crisi epilettiche, richiedendo un intervento medico immediato. Il trasbordo è avvenuto poco prima delle 2:00 dell'11 agosto, con il minore ora ricoverato in un ospedale calabrese.
La missione attuale della Life Support, attiva nel Mediterraneo centrale da dicembre 2022, è la sua 23ª operazione, con un totale di 1.962 persone salvate fino ad oggi. Tuttavia, l'assegnazione di un porto lontano ha suscitato critiche da parte dell'equipaggio, che ha sottolineato come tale decisione ritardi l'accesso dei naufraghi a servizi essenziali, esponendoli a ulteriori sofferenze ingiustificate.