Carla Bruni è italianissima ma, come tutti sanno, da qualche tempo è diventata la signora Sarkozy, status che le ha dato la carica di first lady francese. Da oggi, però, verrà ricordata come la first lady più snob mai vista prima. Mentre tutte le altre signore e compagne dei rispettvi leader mondiali impegnati nel vertice dell'Aquila, sono in giro per rendersi conto di persona della situazione del capoluogo abruzzese, Carla vuole fare un percorso alternativo. Addirittura, in un primo momento, si era sospettato che la signora aspettasse l'amico George Clooney per partecipare insieme all'inaugurazione di una sala cinematografica a S. Demetrio, accompagnati dall'ex sindaco di Roma Walter Veltroni.
L'Eliseo ha subito smentito questa voce, dichiarando che la Madame Bruni arriverà in Abruzzo solo questa sera, per poi far visita all'Aquila nella mattinata di domani. L'atteggiamento snob di Carla, comunque, rimane visto che ha disertato gli appuntamenti diplomatici a Roma che hanno coinvolto le altre first ladies. "Scelgo L'Aquila e la gente che soffre", ha affermato la signora volendo, così, distinguersi dalle altre. Atteggiamento che sembrerà positivo ai più, viste anche le nobili motivazioni da cui è scaturito, ma che puzza tremendamente di divismo fuori luogo.
Visitare da sola questi posti significa, anche, avere tutti i riflettori puntati su di lei, in una situazione in cui, forse, era preferibile dimostrare la stessa umanità (come per altro è stato fatto) rimanendo vicina alle sue 'colleghe'.
La stampa estera rincara la dose, sostenendo che la Bruni non sia andata al G8 de L'Aquila per non incontrare Mara Carfagna e Silvio Berlusconi. L'ex modella avrebbe quindi fatto una scelta squisitamente politica, non volendosi confondere con la corte del Cavaliere, di cui fa parte l'ex show-girl ora Ministro per le Pari Opportunità. Se davvero fosse questa la ragione della decisione ci sarebbe ancor più da ridire, visto che in momenti di tale importanza la politica partitica andrebbe messa un pochino da parte.
Ma questi sono i fatti: c'è chi, evidentemente non rinuncia al proprio ego nemmeno quando si trova in luoghi in cui la solidarietà dovrebbe essere al primo posto. Va bene tutto, ma L'Aquila non è Hollywood.
Francesco Balzano
