Luca Paolazzi Direttore Centro Studi Confindustria, intervistato da www.abruzzo24ore.tv offre spunti importanti sul competizione e mercati intenazionali.
''Gli indicatori congiunturali – spiega Luca Paolazzi - sono soggetti a letture contraddittorie e, letti attraverso le ombre della crisi, alimentano nuova incertezza sulla tenuta del rilancio e sull'efficacia delle politiche economiche.
Un dato su tutti: l’aggregazione è l’unica arma di cui le imprese dispongono ad oggi per competere.
Le imprese italiane sono piccole e piccolissime, almeno in questo ultimo scorcio di tempo, enon possono pensare di competere con le proprie forze contro colossi internazionali.
Dunque, la strada migliore che si può percorrere da subito e senza timore di sbagliare è quella di mettersi insieme per arrivare più lontano.
Per questo abbiamo favorito l'integrazione e cercato di dare slancio al modello delle reti d'impresa a livello nazionale.
Questa modalità è già adottata da molte medie imprese leader di mercato, e si è rivelata vincente anche di fronte alla crisii. Stare insieme, inoltre, permette di catturare specializzazioni e competenze che potrebbero anche essere oltre confine o appartenere a settori diversi da quelli sui quali insiste l’impresa che li cerca.
Dunque, consente di fare innovazione e di utilizzare gli esiti su scala dimensionale allargata: sono evidenti le maggiori efficienza e competitività.
In tema di ecoinnovazione e sul fatto che l’Asia sta investendo ingenti somme sulla qualità ambientale, cioè su prodotti rispettosi dell’ambiente secondo i parametri europei. Paolazzi commenta:
''E’ importante, ma temere l’Asia in tema di produzione ecosostenibile è solo un problema di tempi: se sarà veloce e noi lenti allora c’è rischio, diversamente no. Dipende.