Luco dei Marsi, cenni storici e turistici

04 Luglio 2012   14:31  

 Luco de’ Marsi a 680 m. s.l.m., sorto probabilmente per ospitare parte degli addetti ai lavori per il prosciugamento del lago Fucino, voluto dall’imperatore Claudio, prende il nome dal latino “Lucus” (bosco, selva).
Fu detto, nei primi tempi, ”Lucus Angitiae” perché sorto presso il bosco della vicina Angizia, città importantissima, le cui rovine furono scoperte all’inizio del secolo scorso.
Nel bosco del paese, dunque, abitava la dea Angizia, la quale, assai dotta in medicina, insegnava agli antichi abitanti di quella regione la scienza delle erbe e dei contravveleni.
Il tempio di questa dea era protetto da mura poligonali.
Sui ruderi ritrovati in quest’area sacra, sorse la chiesa di S. Maria delle Grazie, nella cui sobria facciata a campana spicca, per ricchezza ed importanza, il magnifico portale centrale con le belle e caratteristiche colonne. L’interno è a tre navate. Della chiesa si ha menzione fin dal secolo IX.
A poca distanza dal paese, sulla via della vicina Trasacco, sorge un convento dei cappuccini, edificato sui sassi della montagna, circondato da un folto bosco. Pare che i primi feudatari di Luco fossero i Berardi, gran conti dei Marsi, e i monaci benedettini di Montecassino.
Nel 1187 era possesso di Ruggero, conte di Albe. Nel 1447 Re Ferdinando lo concesse a Fabrizio Colonna con il contado di Tagliacozzo.
Tra le emergenze turistiche più importanti ricordiamo la parrocchiale di S. Giovanni Battista, della seconda metà del ’700, dotata di una bella facciata e campanile, nella quale è possibile ammirare due calici dorati di scuola abruzzese del ’400, uno di rame e l’altro d’argento ed una bellissima croce processionale del ’500.
Oggi, dopo il prosciugamento del lago Fucino, l’economia del paese è soprattutto agricola: fiorente è la produzione delle patate.


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