Lunedì testimoniano gli studenti. Interrogato architetto Adsu

E' calma solo apparente presso la procura della repubblica e la questura della Polizia, ospitate rispettivamente nella sede del tribunale dei minori e sotto le tende dei giardini pubblici di viale Panella. L'inchiesta sui crolli sospetti conseguenti al sisma del sei aprile in pochi giorni ha consentito di raccogliere una gran mole di testimonianze e documenti, ed allora in questo fine settimana gli inquirenti si dedicheranno ad analizzare ed organizzare il materiale fin qui acquisito utile alle indagini.

Lunedi poi si ricomincerà con gli interrogatori e saranno ascoltati studenti universitari, in merito al crollo annunciato della casa dello studente di via xx settembre. Ieri, per lo stesso filone dell'inchiesta, è stato ascoltato, come testimone, Pietro Sebastiani, l'architetto dell'Adsu, l'azienda regionale che gestisce la casa dello studente, l'uomo che aveva effettuato il sopralluogo sollecitato dagli studenti preoccupati per le crepe e la stabilità dell'edificio, e che aveva rassicurato che non c'era nessun pericolo. Sebastiani ha escluso ogni responsabilità ed è poi scoppiato in lacrime durante l'interrogatorio condotto dal vice questore Romano. Slittato invece l'interrogatorio di Luca Valente, il direttore dell'Adsu. Da Campobasso giunge intanto la denuncia di Barolomeo Romano, padre di Elvio, uno degli studenti vittime del crollo della palazzina Via Sant'Andrea 22. Nella lettera inviata al procuratore Rossini, Sebastiani sostiene che il crollo sarebbe stato causato dall'uso di materiale di diversa natura a seconda dei piani, anche di scarsa qualità e a causa di una sopraelevazione che ha appesantito la struttura. Dopo il sequestro delle scuole di Coppito e Tempera, lascia infine intendere il capo della squadra mobile Salvatore Gava, non si escludono ulteriori sequestri di edifici scolastici, che anche in queste ore sono ispezionati dai periti.

FT