Scontro acceso nella maggioranza regionale: offese tra esponenti e abbandono del vertice da parte della Lega, mentre si conferma l'aumento dell'addizionale Irpef per sanare il disavanzo sanitario, con possibili aggravi fino a 1.000 euro annui per i contribuenti.
Durante un vertice di maggioranza durato circa quattro ore, è stato confermato l'aumento dell'addizionale Irpef per coprire il disavanzo della sanità regionale. La riunione ha visto un acceso confronto all'interno del centrodestra, culminato con l'abbandono del tavolo da parte dei rappresentanti della Lega.
Secondo fonti interne, il presidente della Regione, Marco Marsilio di Fratelli d'Italia, avrebbe rivolto offese al consigliere regionale leghista Carla Mannetti, criticandola per le sue dichiarazioni pubbliche contrarie all'aumento fiscale. Marsilio l'avrebbe accusata di atteggiarsi a "professoressa" e di comportarsi come se "capisse tutto lei". La Mannetti, scossa dall'accaduto, ha lasciato la riunione. Successivamente, il capogruppo della Lega, Vincenzo D'Incecco, e il vicepresidente della Regione, Emanuele Imprudente, hanno seguito il suo esempio, abbandonando anch'essi il vertice in segno di protesta.
L'assenza di altri esponenti di spicco, come Paolo Gatti di Fratelli d'Italia e i consiglieri Gianpaolo Lugini e Luciano Marinucci, ha ulteriormente inasprito gli animi. Marsilio ha espresso disappunto anche per l'assenza del consigliere Luca De Renzis, impegnato in una settimana bianca.
All'incontro erano presenti l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, i direttori generali delle quattro ASL abruzzesi e il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri.
L'aumento dell'addizionale Irpef prevede aliquote incrementate al 2,63% per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro e al 3,33% per quelli superiori a 50.000 euro, comportando maggiori esborsi fino a 1.000 euro annui per i contribuenti.
Marsilio ha giustificato la misura sottolineando che l'Abruzzo ha mantenuto per anni un'aliquota relativamente bassa e che è giusto chiedere un contributo maggiore ai redditi più elevati per salvaguardare la qualità dei servizi. Analogamente, l'assessore al Bilancio, Mario Quaglieri, ha evidenziato come altre regioni più prospere abbiano già aumentato Irpef, Irap e tasse automobilistiche, citando l'esempio dell'Emilia-Romagna.
Tuttavia, esponenti della maggioranza, tra cui il capogruppo di Fratelli d'Italia Massimo Verrecchia e quello di Forza Italia Emiliano Di Matteo, ritengono che l'aumento delle tasse sia una scelta impopolare che potrebbe compromettere il consenso del centrodestra, rischiando di essere percepiti come il "partito delle tasse", etichetta tradizionalmente attribuita alla sinistra.
Il capogruppo del Partito Democratico, Silvio Paolucci, ha annunciato che l'aumento delle tasse potrebbe essere deliberato in Giunta già la prossima settimana, esprimendo preoccupazione per l'impatto sui cittadini e criticando la gestione finanziaria della sanità regionale.
I tecnici regionali stanno valutando le possibili soluzioni per azzerare il deficit entro l'11 aprile, data del prossimo tavolo di monitoraggio con il Ministero della Salute, considerando che il passivo attuale si aggira tra i 60 e i 70 milioni di euro, nonostante i tagli già effettuati dalle ASL.
La situazione evidenzia le tensioni interne alla maggioranza e la difficoltà nel trovare un equilibrio tra esigenze di bilancio e consenso politico, con ripercussioni dirette sui cittadini abruzzesi chiamati a sostenere il peso del risanamento finanziario.