Macroregione Adriatico Ionica: il documento delle parti sociali

06 Dicembre 2012   13:41  

Pubblichiamo il documento unitario elaborato a seguito di un seminario e firmato da quattro organizzazioni sindacali confederali regionali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl) e per le associazioni imprenditoriali da Confindustria Abruzzo e Rete Impresa Italia (Cna e Confesercenti) sulla Macroregione Adriatico-Ionica e sui Corridoi Europei.

Il documento contiene la definizione di obiettivi da perseguire da subito nell’interesse strategico dell’Abruzzo.

Il documento è stato inviato a tutte le organizzazioni che fanno parte del Patto per lo Sviluppo, a Confcommercio, che dal Patto è al momento uscita, ai gruppi consiliari regionali, ai Presidenti Chiodi e Pagano oltre che alle strutture nazionali dei firmatari.

Documento Parti Sociali Abruzzo su Macroregione Adriatico Ionica e Corridoi Europei

Le organizzazioni economico-sociali regionali rappresentative del Lavoro e dell’Impresa Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Cna, Confesercenti esprimono con il presente documento posizioni comuni sui temi della Macroregione Adriatico-Ionica e dei Corridoi Europei in riferimento agli interessi strategici dell’Abruzzo e individuano obiettivi da perseguire a livello istituzionale, regionale, nazionale e comunitario e nel rapporto con le proprie strutture nazionali.

La Macroregione Adriatico Ionica, la terza individuata in ambito UE dopo quelle Baltica e Danubiana, interviene su un’area da secoli attraversata da frontiere continentali politiche, culturali, religiose e socio-economiche, il cui avvicinamento e il coinvolgimento delle sue diverse realtà in azioni di interesse comune può esaltare il meglio dell’esperienza comunitaria come fattore di pace e progresso.

La costruzione della Macroregione Adriatico Ionica rappresenta l’apertura di un bacino di interscambio che può contribuire ad un migliore equilibrio della stessa Unione Europea, mettendo in gioco le componenti balcaniche e mediterranee, temperando così l’eccessiva polarizzazione della UE odierna verso nord-est. È evidente il valore strategico che deve avere per l’Italia la miglior riuscita della Macroregione Adriatico Ionica, la prima delle tre che interessa direttamente la geopolitica nazionale naturale.

L’Abruzzo ha la possibilità di rilanciare il tratto della sua collocazione adriatica come possibile linea di sviluppo in una funzione nazionale ed europea.

La Macroregione è, infine, uno strumento importante per migliorare la qualità della spesa dei fondi comunitari, favorendo la promozione di progetti ad effettiva valenza strategica, che dovrà essere operativa con il prossimo ciclo di programmazione 2014-2020.

L’appartenenza a questo nuovo strumento europeo è occasione per proporsi con progetti e programmi di carattere strategico che potranno essere nuove occasioni di realizzazione di infrastrutture e politiche territoriali aggiuntive alle risorse che ci sono destinate dai programmi dei fondi strutturali che in prospettiva verranno ad esaurirsi.

Per le ragioni sopra ricordate, le parti sociali firmatarie del presente documento chiedono che l’Italia e l’Abruzzo, ciascuna per il proprio livello di competenza, partecipino pienamente alla definizione della strategia macroregionale adriatico-ionica, prevedendo anche la possibilità di un fattivo contributo delle parti sociali, che sarà possibile se il Governo italiano e della Regione Abruzzo si predisporranno a ricevere apporti dalle organizzazioni rappresentative del mondo del Lavoro e dell’Impresa.

Il primo appuntamento è il Consiglio Europeo di dicembre, che dovrà conferire il mandato alla Commissione di scrivere la Strategia in vista della programmazione 2014-2020, in modo che dal primo gennaio 2013 prenda avvio questo lavoro di redazione delle linee generali e dei diversi capitoli di questo documento, dalle infrastrutture all’energia, dallo sviluppo delle imprese alle tematiche marittime, cui bisogna partecipare al massimo grado possibile e costruendo da subito tutti i raccordi, con il livello nazionale ed inter-regionali, per far vivere da subito questo nuovo modo di operare.

Connessa con le tematiche della Macroregione Adriatico Ionica è la questione dei Corridoi Europei, rispetto al quale l’Abruzzo sconta ritardi nazionali e propri che deve puntare a recuperare con proposte mirate.

Connecting Europe Facility è il programma che stanzia più di 50 miliardi di euro sulle reti europee di trasporti, energia e digitale per la programmazione 2014-2020.

Non essere in queste scheletri dello sviluppo europeo è un grave handicap per le prospettive del nostro territorio.

In questi mesi è in corso la consultazione sulla proposta della Commissione UE, e non siamo ancora nella fase della definitiva approvazione.

Il primo problema su cui bisogna intervenire con urgenza, la Regione Abruzzo per prima, ma coinvolgendo il Governo nazionale, la Regione Lazio, e sollecitando adesioni nei Paesi Balcanici e in quelli del Mediterraneo Occidentale, è il collegamento dell’Abruzzo con il Corridoio V (Kiev-Sarajevo-Ploče). È un completamento mancante nella rete trasportistica europea (TEN-T), che può essere pienamente soddisfatto recuperando il ruolo di “land bridge” naturale tra la penisola iberica e i Balcani valorizzando l’unica rete trasportistica di rilievo già esistente tra l’Adriatico e il Tirreno, quella dell’Abruzzo da Pescara verso Roma/Civitavecchia.

Questa funzione infrastrutturale è già nella programmazione nazionale essendo prevista nel Quadro Strategico Nazionale 2007-2013.

La connessione con Ploče e la realizzazione del collegamento Adriatico-Tirreno via Abruzzo può inoltre favorire il prolungamento del Corridoio Baltico-Adriatico e mettere così l’Abruzzo al crocevia di vie continentali Nord-Sud ed Est-Ovest.

La proposta iniziale, secondo cui la porzione di Mare Adriatico coinvolta non andava oltre Venezia, è indicativa della ristretta ottica di sapore mitteleuropeo che la ha informata.

La parziale correzione successivamente apportata alla proposta, che vede attualmente l’Adriatico finire a Ravenna, è venuta a seguito di una mobilitazione di livello regionale, mentre manca tuttora un adeguato impegno nazionale. Sollecitiamo pertanto il Governo Nazionale e la Regione Abruzzo ad intervenire, per recuperare il Mare Adriatico nella sua interezza dentro il Corridoio Adriatico-Baltico, che oggi ne porta il nome ma non la sostanza.

È interesse europeo (macroregione), nazionale, nonché regionale dell’Abruzzo, che ripristinerebbe un suo ruolo di punto d’incontro di direttrici est-ovest e nord-sud, ponte tra i Balcani, l’Adriatico, il Tirreno, già servito da adeguate infrastrutture viarie, da migliorare e completare e non da costruire ex-novo. Riassumendo, il presente documento individua due obiettivi su cui impegnarsi:

1. Massima partecipazione alla scrittura della Strategia della Macroregione Adriatico-Ionica.

2. Naturale collegamento dell’Abruzzo al Corridoio V, dando attuazione a quanto già previsto nel QSN 2007-2013, con realizzazione del ponte Balcani-Adriatico-Tirreno; favorire l’inclusione dell’intero Mare Adriatico nel Corridoio Baltico-Adriatico.

Le parti sociali firmatarie del presente documento ne presenteranno i contenuti in sede di Consulta del Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo.

Chiedono l’assunzione da parte della Presidente della Giunta Regionale di impegni sia in sede di confronto con il Governo sia nella promozione di iniziative nei confronti delle altre regioni d’Italia e d’Europa potenzialmente interessate a convergere su questa piattaforma;

Chiedono che i suoi obiettivi siano al centro del prossimo incontro con il Governo Nazionale.

Coinvolgeremo le rispettive strutture nazionali, separatamente e/o congiuntamente, per sollecitarne l’impegno e per praticare le alleanze e sinergie sovra-regionali utili al perseguimento di questi obiettivi.

Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Cna, Confesercenti regionali Abruzzo

 


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