Magliano dei Marsi, cenni storici e turistici

05 Luglio 2012   09:56  

Il centro abitato di Magliano dei Marsi a 728 m. s.l.m. è situato alle falde del Monte Velino, nella conca del Fucino.
È l’antico ”Malleanum de Cerchio o de Circhio”. Il nome si ritiene derivi dalle officine costruite dagli Albesi per battere il ferro. Infatti, anche nell’antico stemma si vedono due lavoratori seminudi che, sopra le rispettive incudini, battono il ferro rovente. Gli abitanti delle ville circostanti, spinti dal desiderio di costruire le proprie abitazioni in una posizione più favorevole, diedero origine all’edificazione del paese.
Nel 1187 era possedimento di Guglielmo di Ocre e faceva parte delle contee riunite di Tagliacozzo ed Albe.
Nel 1496 fu dato come feudo da re Ferrante a Fabrizio Colonna in cambio degli aiuti prestategli per il recupero del regno.
Molti edifici mostrano avanzi d’arte quattrocentesca di finissimo gusto. Il monumento più importante è la chiesa parrocchiale dedicata a S. Lucia, eretta nel sec. XIII, restaurata e riaperta al culto nel 1937 dopo il terremoto del 1915 che le inferse gravi danni.
L’antico frontale, tutto in pietra, presenta tre porte in stile cistercense, seconda metà del ’200, ad arco acuto e colonnine. Inoltre presenta, al centro, un bellissimo rosone ogivale, in pietra del secolo XV. Il portale centrale è più ampio e ricco di ornamenti. Sul muro sono addossate due colonne che sorgono sul dorso di due leoni. L’interno è a tre navate divise da arcate su colonne in pietra con capitelli di diverso disegno. Nella sagrestia c’è una croce processionale d’argento che risale al sec. XV. A sud, a poca distanza da Magliano è il convento dei padri domenicani, con portale rinascimentale del Cinquecento.
Tra le altre emergenze turistiche la chiesa di San Giovanni Battista, la chiesa di San Domenico, la chiesa di Santa Maria di Loreto, la chiesa di Santa Maria della Neve, la chiesa di San Martino, la casa medioevale del seminario.
Fra gli uomini illustri che videro la luce a Magliano, merita il primo posto Filippo Guadagnoli, vissuto nel ’600, uomo di grande cultura.
A Magliano è caratteristico il caciotorneo con più di due secoli di vita. Si organizza ogni anno per carnevale e consiste nello spingere una pizza di formaggio come fosse una ruota. È richiesta forza e abilità perché non è semplice evitare che cada. Il premio per chi vince è ovviamente una pizza di formaggio.
Nella frazione di Rosciolo è possibile ammirare la chiesetta romanica di Santa Maria in Valle Porclaneta, di grandissimo interesse artistico, costruita intorno al 1080 già annessa ad un monastero benedettino ora scomparso. Fu donata ai monaci cassinesi dai Conti dei Marsi. A ridosso della facciata è un portico a una sola arcata a tutto sesto, sotto il quale si apre il portale architravato della chiesa sormontato da una lunetta ogivale in cui è una Madonna con Bambino tra due angeli adoranti, affresco di derivazione Umbro Toscana del ’400. Nel fianco destro della chiesa è una piccola porta sormontata da una formella in bassorilievo piatto con una Madonna con Bambino. L’interno è a tre navate divise da arcate poggianti su pilastri con capitelli romanici, la copertura è a capriate in vista e l’abside semicircolare. Custodisce un ambone di Roberto di Ruggero e Nicodemo da Guardiagrele.
Interessante è pure il complesso di Santa Maria delle Grazie con una facciata a coronamento orizzontale. Il portale maggiore, sulla sinistra, porta inciso sull’architrave la data del 1446 e il nome dei due maestri Giovanni e Martino, autori della rosa soprastante. Il portale di destra è di tipo romanico, testimonianza di una precedente chiesa ad unica entrata. A sinistra è il campanile che poggia su due arconi impostati sopra due grossi pilastri cilindrici. L’interno è diviso in tre navate, in quella di destra è un altare rinascimentale in pietra; alle pareti ci sono interessanti affreschi.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore