Manovra economica, Di Maio crede a margini di dialogo con l'Europa

22 Novembre 2018   12:46  

"Io credo che ci siano i margini per un dialogo e per un confronto" con l'Europa sulla manovra, "l'importante è non far percepire che la Ue stia chiedendo all'Italia di fare macelleria sociale. Noi non siamo d'accordo se dobbiamo ridurre la platea di quota 100 o i cittadini che devono prendere il reddito di cittadinanza. Non siamo d'accordo se non ci permettono di rimborsare i truffati dalla banche". Così Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti in sala stampa alla Camera.

"Per tutto il resto, se vogliamo lavorare sui tagli agli sprechi, sulla riorganizzazione della spesa pubblica, siamo d'accordo: ci diano una mano", però "non si può pensare che per uno 0,4 di deficit in più l'Italia sia colpevole di aiutare per la prima volta pensionati, disoccupati e lavoratori che meritano la pensione. Non si può trattare l'Italia in questo modo - rimarca il vicepremier - dopo che per anni si sono massacrati gli italiani e per la prima volta c'è un governo che sta aiutando i cittadini".

"La procedura di infrazione va discussa, prima di tutto. Io credo nella discussione - sottolinea Di Maio -. Spero che ci sia il più possibile dialogo e confronto perché noi vogliamo spiegare le nostre ragioni, vogliamo spiegare le ragioni del perché una procedura di infrazione non sia giusta in quanto la nostra manovra vuole ridurre il debito pubblico aiutando le fasce più deboli della popolazione". E su una eventuale manovra correttiva prima delle europee, aggiunge: "Escludo questa possibilità. Voglio lavorare per migliorare la legge di bilancio durante il lavoro in Parlamento che si sta facendo".

Di dialogo parla anche l'Ue. "Vogliamo assicurarci che ci sia un dialogo positivo e appropriato tra la Commissione europea e le autorità italiane", dice il vicepresidente Jyrki Katainen, rispondendo a Bruxelles, in conferenza stampa, alla domanda se la Commissione ritenga che sia utile incontrare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che sabato sera avrà una cena di lavoro a palazzo Berlaymont con Jean-Claude Juncker. Quindi "non vogliamo perdere alcuna opportunità per incontrare le autorità italiane, perché la soluzione a questo problema arriva attraverso la discussione, non c'è altro modo". 

"Vogliamo evitare che le conseguenze negative delle politiche economiche di uno Stato membro si trasmettano ad altri Paesi. Vogliamo avere un vero dialogo, una vera discussione non solo con le autorità italiane ma anche con altre parti della società, come il settore privato e i sindacati".

 


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