Marelli trasferisce produzione in India: futuro incerto per lo stabilimento di Sulmona

09 Maggio 2025   12:33  

La decisione di spostare la produzione dei bracci in lamiera in India solleva preoccupazioni tra i lavoratori e i sindacati dello stabilimento abruzzese.

Lo stabilimento Marelli di Sulmona affronta una nuova sfida: la produzione dei bracci in lamiera sarà trasferita in India, come confermato dai vertici aziendali durante un incontro presso la Regione Abruzzo. Questa decisione ha generato tensione tra l'azienda e i sindacati, che esprimono preoccupazione per il futuro occupazionale dei 444 dipendenti attualmente impiegati con contratti di solidarietà.

I rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm hanno richiesto un nuovo incontro entro un mese e mezzo, auspicando che l'azienda presenti proposte concrete per garantire la continuità produttiva dello stabilimento. La situazione è aggravata dalla dipendenza dello stabilimento di Sulmona dalla produzione dell'ex Sevel di Atessa, a cui è destinato l'80% dei volumi, e dalla riduzione della produzione giornaliera da 1200 a 620 pezzi.

La Regione Abruzzo ha convocato un incontro con l'azienda e i sindacati per il 29 gennaio 2025, al fine di verificare ogni possibile opportunità per salvaguardare i lavoratori e il sito produttivo di Sulmona . Tuttavia, i sindacati sottolineano l'assenza di garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e la mancanza di investimenti per l'ammodernamento degli impianti.

La situazione ha portato a proteste da parte dei lavoratori, con circa 500 persone che hanno partecipato a un corteo a Sulmona per difendere la fabbrica . I sindacati chiedono l'avvio di un tavolo di confronto sul futuro dello stabilimento, considerato un tassello importante del settore automotive in Abruzzo.

Inoltre, la riduzione dei turni di lavoro, con la sospensione delle turnazioni serali, comporta ulteriori tagli in busta paga per i dipendenti . La produzione nello stabilimento ha subito un calo del 50%, riflettendo l'andamento critico del settore automotive.

La decisione di trasferire la produzione in India rappresenta un ulteriore colpo per lo stabilimento di Sulmona, già provato da riduzioni di personale e incertezze sul futuro. I sindacati e i lavoratori attendono risposte concrete e interventi efficaci per garantire la continuità produttiva e occupazionale del sito.


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