Maria Falcone a Capaci 2012: ''La corruzione continua ad imperare''

02 Dicembre 2011   14:46  

"Il presente e il futuro dipendono soprattutto da noi". Sono le parole di Maria Falcone, pronunciate stamani, a Pescara, in occasione del ritiro del riconoscimento dell'Ugl la 'Campana della legalita'', assegnato alla memoria di Giovanni Falcone. "Mi ricordero' di suonarla nei momenti importanti" dice la sorella del magistrato, ricevendo il Premio da Geremia Mancini, dell'Ugl nazionale.

Poi guardando la foto di suo fratello e di Paolo Borsellino appesa alla parete della stanza del sindacato ha aggiunto: "loro rappresentano non soltanto i due magistrati antimafia ma due uomini che hanno creduto nelle istituzioni e nei valori della democrazia, dell'uguaglianza e della liberta'. Ai giovani dico: senza questi valori non possiamo andare avanti". Per Maria Falcone quello attuale "e" un momento particolare dal punto di vista economico.

E' anche un momento tragico: notiamo che la corruzione continua ad imperare e che la 'ndrangheta, cosa che dico da tanti anni, fa i suoi affari soprattutto al nord. Quindi spero in un futuro in cui si possano veramente recidere i legami che uniscono queste organizzazioni criminali alla politica, alla magistratura e a tutti gli ordini e i gradi della nostra societa', perche' come sappiamo queste organizzazioni hanno la facolta' di insinuarsi nei gangli vitali della vita sociale ed economica di un paese". Prima di andare via Maria Falcone ha lanciato un altro messaggio: "quando l'allora presidente del consiglio Amato mi consegno' la medaglia d'oro, nel suo discorso, ricordo che disse: beata quella terra che non ha bisogno di eroi. Purtroppo l'Italia ha avuto bisogno di tanti e tanti eroi. Giovanni, Paolo, i ragazzi delle scorte, i magistrati uccisi dalle br, sono gli ultimi eroi moderni. Mi auguro che adesso la memoria di Giovanni e Paolo possa servire a fare in modo che non ci siano nel futuro altri eroi"

CAPACI 2012 EDUCARE PER CRESCERE

L'assessore alla legalita' Carlo Masci ha voluto portare per primo il suo saluto agli oltre seicento ragazzi delle scuole medie del Comune di Montesilvano, intervenendo, questa mattina al convegno "Capaci 2012: educare per crescere", in commemorazione del ventesimo anniversario della strage di Capaci, che ha visto la presenza, per il secondo anno consecutivo, di Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, ucciso venti anni fa dalla mafia. Il convegno, moderato dal giornalista Saverio Occhiuto e al quale ha preso parte il procuratore capo della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi, e' collegato al progetto "Educals", rivolto agli studenti delle scuole di Montesilvano, nel triennio 2008-2011 e' un'anteprima nazionale della commemorazione del ventesimo anniversario della strage di Capaci ed e' 'esplicativo di quanto e come il sacrificio di Giovanni Falcone alimenti, venti anni dopo l'eccidio, la linfa vitale dell'educazione alla legalita' nel suo nome, in Italia e all'estero'.

Il progetto, che punta all'educazione dei giovani ai valori della legalita', e' stato inserito tra i migliori del suo genere dal Forum nazionale per la sicurezza urbana 2011, in rappresentanza della Regione Abruzzo. "Queste sono le iniziative alle quali interveniamo con orgoglio e grande piacere - ha detto l'assessore Carlo Masci, rivolgendosi agli oltre seicento ragazzi intervenuti nella sala conferenze dell'Hotel Adriatico di Montesilvano.

Ed e' soprattutto ai giovani che intendiamo parlare quando si parla di sicurezza e di legaluita' in tutte le sue forme. Perche' i giovani sono come delle spugne e assorbono tutto quello che gli viene trasmesso: legalita', sicurezza, rispetto delle regole, senso del dovere, inteso anche come cio' che e' giusto fare e va fatto.

Tutti concetti ai quali dobbiamo ispirarci nel nostro vivere quotidiano e che devono permeare la nostra vita e quella dei nostri figli. John Kennedy diceva: 'E' giusto che l'uomo faccia quello che e' il proprio dovere'. Anche se cio' puo' comportare delle difficolta' e dei problemi. Su questa base si costruisce la persona umana e soprattutto una societa' migliore. Purtroppo nella societa' in cui viviamo - ha proseguito Masci - le persone che fanno il loro dovere diventano eroi, proprio perche' questo risulta un fatto eccezionale. E questo ci deve far riflettere.

Siamo qui a commemorare un grande uomo come Giovanni Falcone, che faceva il proprio dovere e che per questo venti anni fa, nell'adempimento dei propri compiti, e' morto, ucciso dalla mafia". L'assessore ha concluso mettendo in risalto l'importanza del progetto: "Questo progetto e' partito rivolgendosi a 350 ragazzi e ora ne comprende quasi il doppio, cioe' 620 e ci aiuta veramente a educare ai concetti della legalita' e della sicurezza e a costruire degli uomini migliori".


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