Maria Luisa Busi: 'Avrei lasciato il Tg1 un anno fa'

Intervista a 'Vanity Fair'

16 Giugno 2010   09:04  

Maria Luisa Busi, in un'intervista a "Vanity Fair" svela, per la prima volta, alcuni retroscena sulla sua decisione di abbandonare il ruolo di anchorwoman del Tg1: "Due mesi dopo l'insediamento di Minzolini, allarmata dall'andazzo, fui io ad andare a chiedergli di togliermi dalla conduzione. E fu lui a dirmi di restare, perché il marketing della Rai non avrebbe mai approvato una cosa simile". La giornalista, poi, ha voluto rispondere anche ai sostenitori della tesi per cui avrebbe solo fatto un gesto clamoroso, anticipando la decisione già presa dal direttore: "Non è così, non c'erano nemmeno voci di corridoio in questo senso".


Dunque, la famosa lettera del 21 maggio non è stata il simbolo di un gesto eroico, ma una presa di coscienza del rapporto di lealtà che dev'esserci tra una giornalista del servizio pubblico e i telespettatori: "Non è stato un gesto impulsivo. Ho iniziato ad avere delle perplessità dopo uno dei primi editoriali di Minzolini, quello sulla vicenda D'Addario, in cui si giustificava il fatto che il Tg1 non se ne era occupato perché si trattava di questioni personali del presidente del Consiglio. (...) Poi c'è stata la nostra notizia scorretta su Mills: i telespettatori ancora aspettano la rettifica del Tg1. (...) È seguita la raccolta di firme pro-direttore. Chi non l'ha firmata è stato messo all'angolo, chi l'ha firmata è stato promosso". La Busi, poi, parla anche dei propositi di svecchiamento di Minzolini: "Non sono contraria a uno svecchiamento. (...) Il problema è che nella scelta delle notizie, di fatto, il giornale di Minzolini sceglie di non raccontare più il Paese. Ogni giorno, pur di non dare conto della realtà, viene dedicato spazio a notizie che dire leggere è poco".


Il Tg1 è stato preso in giro da molti comici, in particolare dal Trio Medusa proprio per la scelta dei servizi da mandare in onda: "Mi fa vergognare come un'assassina. (...) Non mi era mai successo nulla di simile a quello che mi è capitato a L'Aquila, in febbraio. Sono stata insultata al grido di 'vergogna, vergogna', da normali e pacifici cittadini, perché ero lì a rappresentare il Tg1. Lì ho capito che la misura era colma". Infine, un acceno anche su un eventuale futuro a "Sky" o "La7": "Prenderei in considerazione le offerte, si capisce. Ma credo che cercherò di fare altro. Non penso che presenterò ancora un telegiornale".


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