La decisione del consiglio comunale di Pescara di approvare una mozione che richiede la presenza dell’Esercito nelle strade cittadine ha scatenato un acceso dibattito politico. La proposta, presentata da Marcello Antonelli (Forza Italia), ha trovato il consenso della maggioranza, ma ha suscitato forti critiche da parte dell’opposizione di centrosinistra.
Il consigliere regionale del PD Antonio Di Marco e il consigliere comunale Marco Presutti hanno espresso il loro dissenso, sottolineando che questa decisione è una tacita ammissione dell’esistenza di un problema di sicurezza a Pescara, problema che l’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Masci ha fino a poco tempo fa negato. "Ora sembra che l’amministrazione non confidi abbastanza nell’efficacia delle forze dell’ordine locali, come prefettura e questura, per gestire l’ordine pubblico," hanno dichiarato, definendo la situazione "gravissima."
Anche Sinistra Italiana ha reagito duramente. Enrico Di Ciano, segretario del circolo di Pescara, e Roberto Ettorre, segretario provinciale, hanno espresso preoccupazione, affermando: "Non vogliamo che Pescara diventi come Beirut. Siamo profondamente sconcertati dall’approvazione di questa mozione, che prevede l’impiego di militari armati in città."
La richiesta di dispiegamento dell’Esercito, motivata da un recente aumento di episodi di criminalità culminati nell'omicidio di Christopher Luciani, ha dunque aperto un nuovo fronte di scontro politico a Pescara, mettendo in discussione l’efficacia delle attuali strategie di sicurezza.