“Il Comitato per le Autonomie locali ha emesso oggi il proprio verdetto: con 8 voti su 20 componenti, dunque a maggioranza, è passata la proposta di riordino delle Province con la riduzione da 4 a 2, ossia L’Aquila e Teramo da un lato, Pescara e Chieti dall’altra. Ovviamente si tratta di un parere consultivo, ma importante, che verrà trasmesso ora al Consiglio regionale che, a sua volta, dovrà assumere la propria decisione nel merito per trasmetterla, entro 20 giorni, all’esame del Governo. Purtroppo non è passata la proposta che avevo personalmente avanzato con il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, ossia la costituzione della Provincia Appennino-Adriatica, con la fusione di Pescara, Chieti e Teramo, e con L’Aquila indipendente, tuttavia è stato ribadito in modo forte e inequivocabile che, con il nuovo assetto, comunque sarà Pescara a rivestire il ruolo di capoluogo di provincia in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 4 bis della legge di riordino, che assegna tale carica alla città con la popolazione più numerosa, dunque, al capoluogo adriatico”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia commentando l’esito della votazione odierna del Cal, riunitasi oggi nella Sala consiliare del Comune di Pescara.
“Purtroppo, come previsto, non siamo riusciti ad arrivare al voto con una posizione unanime – ha commentato il sindaco Albore Mascia -, nonostante il dibattito ampio, approfondito e lungo che ha anticipato il voto. Anche oggi, e forse era inevitabile, ha prevalso il bisogno di difendere l’autonomia dei singoli territori, che però si è scontrato contro quella legge che, senza se e senza ma, impone il taglio delle Province che per l’Abruzzo andavano ridotte da 4 a 2 e non a 3, come molti si sono ostinati di nuovo a suggerire o chiedere. Comprendo personalmente i timori di vedere territori desertificati, a fronte di una Spending Review in cui la riduzione delle Province sembra essere solo il preludio di provvedimenti ben più impattanti e che potrebbero determinare la chiusura di altri uffici pubblici, come Prefetture, questure, Tribunali e altro ancora, in nome di quel risparmio che però potrebbe tradursi nel sacrificio di posti di lavoro e del relativo indotto. Quei timori, sia chiaro, sono anche i miei, e per tale ragione ho continuato a difendere, ancora oggi, la tesi della creazione della grande provincia Appennino-Adriatica, dimensionata in modo tale da diventare vera forza economica dell’Abruzzo, senza nulla togliere a L’Aquila il cui ruolo comunque non è mai stato messo in discussione, e in realtà anche L’Aquila avrebbe tratto giovamento da tale riassetto. La proposta mia e del Presidente Testa ha una ratio ben precisa, ovvero mira all’accorpamento per aree omogenee dei nostri territori, da una parte la fascia montana, dall’altra quella costiera, creando un unico grande territorio che avrebbe avuto un ruolo di polo d’attrazione per il traffico merci e quello turistico, dotato di ogni genere di infrastruttura, soprattutto un territorio forte dal punto di vista economico potendo contare sulla presenza di qualunque genere di attività imprenditoriale. E soprattutto tale soluzione avrebbe scongiurato scongiurare il pericolo di un esodo di massa di decine di piccoli comuni del teramano verso le Marche, paradossalmente più vicine dal punto di vista puramente chilometrico rispetto a L’Aquila stessa. Ma di fatto la nostra proposta si è scontrata contro quella degli amici di Chieti, che hanno difeso invece l’autonomia di Chieti, de L’Aquila, proponendo la fusione tra Teramo e Pescara; e si è scontrata contro gli amici teramani che, di contro, hanno proposto l’autonomia de L’Aquila, di Teramo, con l’accorpamento dei comuni dell’area Vestina, e poi la fusione tra Chieti e Pescara. A fronte di tali posizioni ho ricordato oggi, in aula, che il Consiglio comunale di Pescara aveva votato due ordini del giorno, ossia quello proposto dal Pdl, e il secondo di una fusione L’Aquila-Teramo e Pescara-Chieti, rispettando quanto previsto dalla norma circa l’attribuzione del ruolo di capoluogo di provincia comunque a Pescara”. Dopo due ore di dibattito e interventi, il Presidente del Cal Del Corvo ha posto in votazione le cinque proposte sul Tavolo: la prima, quella del Pdl di Pescara, ossia la riduzione a due Province, da una parte L’Aquila e dall’altra Pescara-Teramo-Chieti, ha avuto 2 voti a favore, quelli del sindaco Albore Mascia e del Presidente Testa. La seconda proposta, ossia la fusione L’Aquila-Teramo, e Pescara-Chieti, ha riscosso 8 voti a favore, tra cui quello del sindaco de L’Aquila Massimo Cialente e del sindaco di Penne Rocco D’Alfonso. La terza proposta, ossia la riduzione a tre Province, L’Aquila, Chieti, e Pescara-Teramo, ha ricevuto 5 voti, tra cui quelli del Presidente della Provincia di Chieti Di Giuseppantonio e del sindaco di Chieti Di Primio. La quarta proposta, ancora una riduzione a tre Province, L’Aquila, Teramo e area Vestina, e Pescara-Chieti, ha ricevuto 2 voti a favore, tra cui quello del sindaco di Teramo Brucchi. Infine la quinta proposta, presentata oggi dal sindaco di Pineto Monticelli, inerente la creazione di una Provincia Unica regionale, ha ricevuto un solo voto a favore, quello dello stesso Monticelli. Il Presidente del Cal Del Corvo si è astenuto, mentre il Presidente della Provincia di Teramo Catarra aveva giustificato la propria assenza dai lavori del Cal. “Come ha puntualizzato il Presidente Del Corvo – ha detto il sindaco Albore Mascia – oggi il Cal ha espresso, come previsto dalla normativa, il proprio parere consultivo e per 8 voti a favore è passata la proposta di L’Aquila-Teramo e Chieti-Pescara. La delibera che sarà complessa e con molti allegati, andrà ora al Consiglio regionale che dovrà votare a sua volta, e per tale ragione in realtà il nostro impegno come amministratori non è concluso. Pescara continuerà ancora a difendere l’idea dell’Appennino-Adriatica, ma soprattutto continueremo a vigilare sulle decisioni della Regione che non potranno né dovranno penalizzare o mortificare in alcun modo il ruolo di Pescara, che comunque sarà capoluogo della futura Provincia, senza alcun campanilismo, ma semplicemente rispettando la normativa. E peraltro ritengo importante che oggi la votazione sia avvenuta nella sala consiliare del Comune di Pescara che di fatto è la seconda sede istituzionale della Regione Abruzzo, la quale ora avrà tempi stretti, ma il lavoro sarà comunque agevolato dallo straordinario impegno del Cal che ha già effettuato tutte le audizioni preliminari di cui dovrà solo prendere atto. Personalmente ringrazio anche il Presidente Del Corvo che, come auspicato, ha saputo garantire i lavori del Cal mantenendo sempre una posizione di assoluta imparzialità e obiettività”.