Mascia, PDL Pescara sciopera con medici e infermieri

07 Luglio 2008   16:15  

"Il Popolo della Libertà sarà presente allo sciopero generale della sanità pescarese convocato per domattina, per sostenere la protesta di tutti quegli operatori, medici, infermieri, dipendenti che, dopo anni di precariato, stanno andando a casa. Ma soprattutto scendiamo in piazza per difendere l'ospedale civile di Pescara, per sostenere le sue eccellenze, ed evitare la chiusura di una struttura che, di fatto, rischia di diventare solo il grande Pronto soccorso di Chieti".

Lo ha ribadito il capogruppo del Popolo della Libertà al Comune di Pescara Luigi Albore Mascia in riferimento alla maxi-manifestazione indetta per domani, martedì 8 luglio, a partire dalle 9.30, in piazza Alessandrini, sotto la sede dell'assessorato regionale della sanità.

Allo sciopero prenderanno parte il capogruppo del Popolo della Libertà Albore Mascia e una delegazione del partito. "Manifesteremo al fianco dei sindacati - ha affermato il capogruppo Albore Mascia - per un'iniziativa che tra l'altro, forse per la prima volta nella storia, vedrà presenti tutte le sigle, ossia Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Manifesteremo contro l'ondata di tagli indiscriminati del personale che imporranno, gioco forza, l'accorpamento se non la chiusura di interi reparti.

Purtroppo lo avevamo previsto e preannunciato già dallo scorso autunno e oggi i numeri relativi alla riduzione del personale paiono ancora più spaventosi: a fine luglio non saranno riconfermati i contratti per 120 infermieri, 6 tecnici di laboratorio, 3 tecnici di radiologia e 48 Edp, ossia il personale che opera nel Cup e nel settore amministrativo, lo stesso personale al quale lo scorso autunno, dopo una lunga trattativa, la Regione Abruzzo e l'attuale Direzione della Asl avevano promesso la stabilizzazione entro lo scorso 31 dicembre.

Ora la stabilizzazione è saltata, forse qualcuno avrà un mini-rinnovo per altri 6 mesi e poi, comunque, a casa. Decisioni assurde - ha proseguito il capogruppo Pdl Albore Mascia - le cui conseguenze ricadranno, inevitabilmente, sui cittadini. Già oggi sono partiti i primi accorpamenti, come quelli tra Medicina est e ovest, con appena una decina di posti letto in tutto, provvedimento necessario per la carenza del personale e per permettere a quello in servizio, con turni massacranti, di godere delle ferie estive maturate.

Ma non possiamo tacere che si tratta di un provvedimento inconcepibile, considerando che normalmente i due reparti viaggiano con il costante tutto esaurito in corsia e con decine di pazienti costretti addirittura nei corridoi per assenza di posti letto disponibili".

(AGI)


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