Matteo Renzi ritarda la visita all'Aquila, in città solo a metà ottobre

26 Settembre 2014   18:21  

“Il presidente del Consiglio verrà in visita all’Aquila nella prima metà di ottobre”, così il segretario del Partito democratico cittadino Stefano Albano ha confermato la prossima visita di Matteo Renzi nel capoluogo abruzzese. Albano ha proseguito: “Non sarà una cerimonia, bisognerà fare con lui una valutazione sullo stato dell’arte della ricostruzione alla luce delle ultime vicende e assumere impegni concreti. Il nostro impegno di squadra e di partito è da tempo in campo per spingere la visita del premier”.

Le dichiarazioni del segretario democratico dell’Aquila sono arrivate in apertura di una conferenza stampa che si è svolta oggi. Al vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli è spettato il compito di illustrare il contesto e le richieste che il Pd cittadino rivolgerà a Renzi: “Ci porremo come coloro che rappresentano la comunità, per promuoverne le necessità. Su tutto c’è la partita delle risorse: nella legge cosiddetta Sblocca – Italia sono stati inseriti 250 milioni di euro che potranno essere utilizzati nell’anno in corso e in parallelo erano stati anticipati altri 275 milioni di euro. Con questi soldi possiamo arrivare a condurre la ricostruzione della città fino all’inizio del prossimo anno, mentre per il resto del cratere il respiro è anche maggiore. Sottolineo che per questo obiettivo arrivammo a ritirare le bandiere del Pd per sostituirle con quelle neroverdi, e mi chiedo se questi risultati si sarebbero raggiunti senza le battaglie del sindaco e se non ci fosse stato l’impegno diretto, sul campo, nelle istituzioni, di Giovanni Legnini e Stefania Pezzopane”.

“A Renzi diciamo grazie”, ha proseguito Lolli, “ma anche che continueremo a batterci per ottenere quel flusso costante di risorse che ci permetterebbe di concludere la ricostruzione. Gli chiederemo a questo proposito che tipo di impegno sta mettendo in campo in sede europea per ottenere quello che chiediamo da tempo, ovvero l’esclusione dal deficit delle risorse spese dagli stati membri per fare fronte alle calamità naturali”. 

Altre richieste, enunciate dal vicepresidente della Giunta regionale: nell’ambito della procedura di approvazione del testo di legge sulla ricostruzione, che prenderà non meno di tre mesi di tempo, “l’estrapolazione di alcune norme, come quella sul personale, di cui abbiamo bisogno” e poi “la conferma e la stabilizzazione della figura di Aldo Mancurti” oltre che la rapida designazione di un rappresentante che per conto del governo segua la ricostruzione, sul modello di coloro che se ne sono occupati in passato con autorevolezza e continuità. No quindi al modello Trigilia, sì a quello Legnini. Lolli ha detto: “C’è bisogno di cura, competenza e relazione costante con il territorio e la comunità, e noi vediamo solo Stefania Pezzopane con queste caratteristiche. Chiederemo al presidente del Consiglio che la prenda in considerazione”.

Il sindaco Massimo Cialente ha espresso “soddisfazione” per i 250 milioni inseriti nello Sblocca – Italia: “Ci permettono di reggere il cronoprogramma. Il problema è il dopo, perché il solo Comune dell’Aquila ha bisogno nel 2015 di più di un miliardo per mettere in campo un progetto di comunità che abbia cura del futuro dei giovani”. Per Cialente “se venisse applicato il meccanismo che proponiamo nel giro di cinque anni avremmo ricostruito. Su questo Renzi deve schierare il Paese in Europa”. Anche il sindaco ha sottolineato l’urgenza di porre rimedio alle falle di governance, a cominciare dalla posizione di Mancurti e da quella del sottosegretario alla ricostruzione: “Non è possibile entrare in corsa, bisogna essere sul pezzo. L’unica che vediamo per quel ruolo è Stefania Pezzopane”.

Per la stessa Pezzopane “Renzi dovrà darci un orientamento per il futuro, se lo aspettano i cittadini. Bene i 250 milioni che sono stati, sottolineo, stanziati direttamente su iniziativa del governo, e questo dà un più di credibilità all’azione del presidente del Consiglio. Nella legge di Stabilità bisognerà individuare le risorse per il 2015, e fare in modo che intanto vengano coperti i primi mesi mentre si combatte la battaglia in Europa”. L’ultima battuta sulla legge per la ricostruzione: “Si andrà avanti in sede deliberante e ci sarà una sintesi tra i diversi testi. Sul mio, che è quello del Pd, prima che lo depositerò, ci sarà un ampio confronto”.   


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