Maxi Sequestro di Bigiotteria Non Sicura: 250mila Pezzi Ritirati dal Mercato

05 Giugno 2024   12:32  

Un'operazione di vasta portata condotta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Pescara ha portato al sequestro di 250mila articoli di bigiotteria non sicura. Tra gli oggetti confiscati, dal valore complessivo di circa 65mila euro, figurano orecchini, bracciali, collane e anelli, tutti sprovvisti di adeguato packaging e di informazioni sulla possibile presenza di materiali tossici come il nichel.

L’operazione, parte del piano d'azione "STOP FAKE" per la sicurezza dei prodotti e la tutela del Made in Italy, ha permesso di smantellare una filiera di falsi che operava sull’asse tirreno-adriatico, interrompendo il flusso commerciale tra Lazio, Marche e Abruzzo. Il sequestro ha avuto origine da un controllo in un negozio al dettaglio di Pescara due settimane fa, portando le Fiamme Gialle a rintracciare il fornitore della merce, un grossista di origini cinesi con sede a Civitanova Marche (MC).

Denunce e Sequestri

L'analisi della documentazione contabile ha permesso ai finanzieri di risalire all'importatore della merce, il titolare di un esercizio commerciale con sede a Roma. Quest'ultimo è stato denunciato per frode in commercio, in quanto privo della documentazione relativa ai test di laboratorio sui metalli pesanti presenti nei prodotti, che superavano le percentuali massime previste dalla legge.

Dichiarazioni del Comandante Provinciale

Il Comandante Provinciale, Col. t.ST Antonio Caputo, ha sottolineato l'importanza dell'operazione: “Il piano di azione Stop Fake delle Fiamme Gialle pescaresi si inscrive nell’ambito del dispositivo a tutela del Made in Italy e della salute dei consumatori. Le indagini, partite dal controllo economico del territorio, hanno permesso di mappare le attività delle società locali, quantificandone il rischio di contraffazione. La diagnosi investigativa e il conseguente follow up sul falso destinato al territorio della provincia hanno portato a intervenire con sopralluoghi nei punti vendita target. Da qui la risalita della filiera, che, attraverso l’analisi della documentazione contabile, ha permesso di individuare i canali di approvvigionamento dei beni illegali e gli ulteriori soggetti coinvolti.”

Questa operazione rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro la contraffazione e la commercializzazione di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori.


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