Menù anti allergie, 11mila ristoranti d'Abruzzo obbligati a segnalare ingredienti a rischio

Addio ingredienti segreti nelle pietanze servite al ristorante, anche per quegli chef che ne hanno fatto negli anni un vanto ed una bandiera, in Italia come per tutta l'Unione Europea.

Secondo le ultime direttive in materia di Bruxelles, infatti, dal prossimo 13 dicembre qualsiasi attività di ristorazione dei paesi membri avrà l'obbligo della massima trasparenza nell'esposizione dei menù, anche e soprattutto riguardo la segnalazione degli ingredienti.

In altre parole, tutte le pietanze, sia se preparate al momento o preconfezionate, quando verranno servite dovrà essere accompagnata da un foglietto illustrativo atto a segnalare ogni singolo componente e la presenza di eventuali principi nutrienti fonte di allergia.

La normativa, se da un lato rappresenta un'arma in più nella tutela della salute dei consumatori, dall'altra rischia di rappresentare un ulteriore ostacolo per i ristoranti, soprattutto quelli più piccoli, già gravati da crisi dei consumi ed alta tassazione.

L'Abruzzo, poi, dove la normativa riguarderà circa 11.000 attività tra ristoranti, pizzerie, bar e mense (oltre 100.000 attività in tutta Italia), risulta probabilmente non molto preparato a reggere tale urto, dato il grande e variegato utilizzo di svariati prodotti con componenti potenzialmente allergeni.

"Abbiamo predisposto un pacchetto software da distribuire ai titolari degli esercizi per agevolare l'applicazione della normativa" - ha commentato il direttore di Confcommercio Abruzzo Celsio Cioni - "e per quanto ci riguarda siamo d'accordo con la normativa, ma attendiamo direttive dal governo prima di renderla operativa. In caso contrario, non sapremmo bene come regolarci e potremmo richiedere una proroga".

Secondo la Federalberghi, la norma è sostanzialmente inapplicabile, ed ha già indetto una tavola rotonda a Pescara tra il 9 ed il 10 dicembre per affrontare l'argomento.