Micron in crisi: a rischio il rinnovo dei contratti

Le dichiarazioni di Michele Paliani

17 Ottobre 2008   17:16  
Rallentamento dei ritmi di produzione. Ferie forzate. Mancato rinnovo dei contratti a scadenza. Questo lo scenario natalizio prospettato dalla Micron di Avezzano ai propri dipendenti, a riprova del fatto che la crisi è seria, globale, omnipervasiva.
Secondo i sindacati, la sede abruzzese del colosso americano leader nella produzione di memorie, starebbe risentendo della crisi di ristrutturazione che l'intero settore dei semiconduttori sta affrontando ultimamente.
La perdita di 1.6 miliardi di dollari subita dalla Micron Technology quest'anno, ha costretto i vertici ad annunciare il drammatico taglio di 2.800 posti di lavoro in tutto il mondo, equivalente al 15% del totale dei dipendenti. Un'operazione da 60 milioni di dollari che, sommata alla riduzione del 20% dei salari annuali dei dirigenti, dovrebbe consentire alla società di estinguere il debito entro il 2009.
Come facilmente si potrà intuire la crisi è figlia del vistoso calo di consumi che sta imperversando nella gran parte del mondo occidentale: sovrapproduzione e calo della richiesta hanno provocato un globale abbassamento dei prezzi, portando società della statura di Micron a fronteggiare costi produttivi improvvisamente più alti rispetto a quelli di vendita.

Lo stabilimento della Micron Technology Italia di Avezzano, pur costituendo un polo tecnologico di eccellenza mondiale in merito alla produzione di wafer(dischi di silicio) d'avanguardia, non risulta purtroppo essere immune dal pericolo licenziamenti, e già sta adottando piani strategici di riduzione dei costi produttivi.
Secondo il responsabile delle risorse umane di Micron Raimondo Castellucci, si tratterebbe unicamente di rallentare la produzione: "stiamo lavorando per pianificare uno slowdown (rallentamento) delle attività produttive per due settimane nel periodo natalizio, al fine di ottenere un forte risparmio sui costi" .

Ma i sindacati guardano lontano. Le dichiarazioni che Michele Paliani, Segretario provinciale della Uilm-Uil Abruzzo, ha rilasciato nel corso di un'intervista telefonica alla nostra testata, sembrerebbero ipotizzare un quadro di maggiore complessità: " La situazione è grave. La Micron di Avezzano intende affrontare la crisi tramite il rallentamento dell'attività produttiva, l'imposizione di un certo numero di ferie ai lavoratori e il mancato rinnovo dei contratti a scadenza, assicurando di non fare ricorso alla cassa integrazione per almeno 6 mesi. Il vero problema è cosa avverrà dopo. So come vanno queste cose. Le multinazionali sono solite imporre decisioni che le sedi locali devono applicare senza possibilità di appello. Per il 27 ottobre è stato convocato un comitato strategico costituito da tutte le parti firmatarie dell'accordo 2008 ,come Regione, Provincia, Comune e Consorzio Industriale, mentre il 19 e il 20 novembre verrà aperta una trattativa no-stop, nel corso della quale probabilmente verrà trattato anche l'aspetto dei ‘premi di prestazione’, che la Società vuole trasformare da collettivi ad individuali, innescando tutta una serie di problematiche nella competenza contrattuale del sindacato".

Micron tuttavia sembra smentire la presunta gravità della situazione. In una nota dell' Azienda, il settore delle risorse umane invita alla calma, sostenendo che tutte le società del ramo stanno di fatto rallentando la produzione. Secondo gli ultimi dati finanziari inoltre, la Compagnia americana risulterebbe prima sul mercato, perdendo meno soldi rispetto alle concorrenti, e disponendo di sufficiente liquidità per investire. Riguardo alle cosiddette "ferie forzate" infine, sarebbero semplicemente un espediente per generare una voce positiva nel bilancio.

GDC



Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore