Migranti, Open Arms, Spagna offre porto più vicino

19 Agosto 2019   08:48  

La Spagna si mobilita per la Open Arms. Dopo il rifiuto della nave di dirigersi verso Algeciras, il governo spagnolo ha offerto alla nave della ong di navigare verso "il porto spagnolo più vicino". Lo hanno riferito fonti del governo di Madrid, che sono ancora in attesa di risposta dalla Open Arms. Il porto più vicino sarebbe quello di Palma, a 560 miglia nautiche dall'isola siciliana. Algeciras dista 950 miglia.

Per Ong Proactiva Open Arms lo sbarco ad Algeciras era "non fattibile" . "Queste persone hanno bisogno di essere sbarcate immediatamente - ha detto un fonte della Ong ad Europa Press - stiamo in questo momento in una situazione di emergenza umanitaria e queste persone devono essere sbarcate". "Non abbiamo rifiutato l'offerta della Spagna - ha precisato Open Arms - ma fatto solo presente che dopo 17 giorni in mare con persone stremate e la situazione di emergenza a bordo non siamo in grado di affrontare 7 giorni di mare". Open Arms ha inviato "una richiesta urgente per poter entrare nel porto di Lampedusa e sbarcare le 107 persone a bordo da 17 giorni. Le loro condizioni psicofisiche sono critiche, la loro sicurezza è a rischio. Se accadrà il peggio, l'Europa e Salvini saranno responsabili" ha scritto la ong su Twitter.

"L'inconcepibile risposta delle autorità italiane, e in particolare del suo ministro dell'Interno Matteo Salvini di chiudere tutti i porti, e le difficoltà esposte dagli altri Paesi del Mediterraneo Centrale hanno spinto la Spagna ad assumere nuovamente la guida della risposta alla crisi umanitaria" si legge nella dichiarazione della presidenza del Consiglio spagnolo. "La Spagna agisce sempre di fronte le emergenze umanitarie" ha affermato poi in un tweet il leader socialista spagnolo, che ha ribadito la necessità di "stabilire una soluzione europea, ordinata e solidale, che affronti la sfida migratoria con i valori del progressismo e dell'umanità che sono della Ue". L'accordo raggiunto dalla Commissione europea prevede che i migranti a bordo della nave siano distribuiti tra sei Paesi membri: Germania, Francia, Romania, Portogallo, Lussemburgo e la stessa Spagna.

Malaga è pronta ad accogliere i migranti a bordo della Open Arms che saranno affidati alla Spagna. A dirlo è il sindaco della città dell'Andalusia, Francisco de la Torre. "Offriamo Malaga come città che, insieme ad altre, potrà accogliere le persone che dovranno essere affidate alla Spagna", ha scritto su Twitter. La Francia, ha reso noto il ministero degli Interni di Parigi, è pronta ad accogliere 40 dei migranti che si trovano a bordo della nave. Mentre da fonti di palazzo Chigi si apprende che anche la Federazione delle chiese evangeliche ha dato la disponibilità a prestare assistenza ai migranti della Open Arms.

Intanto, "il governo spagnolo valuta la possibilità di agire presso l'Unione europea o presso le istituzioni per i diritti umani e per il diritto marittimo internazionale contro la posizione mantenuta dal governo italiano riguardo allo sbarco" si legge in un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri spagnolo. Fonti diplomatiche citate dal sito de El Pais sottolineano che è la prima volta che un Paese nega lo sbarco di migranti nonostante vi sia un accordo che nessuno degli sbarcati rimarrà nel proprio territorio. Le stesse fonti assicurano che la questione verrà affrontata alla prossima riunione dei ministri dell'Interno della Ue e non escludono che possa portare ad un'istanza presso il Tribunale dell'Aja, ipotizzando una violazione delle convenzioni del mare e del diritto internazionale.

"Un Paese che consente ad una Ong di issare la propria bandiera su una nave, poi non si può girare dall’altra parte. Grazie dunque alla Spagna per aver offerto un porto alla Open Arms, anche se con troppi giorni di ritardo. La nostra Guardia Costiera è ora a disposizione, ed è pronta ad accompagnare l’Ong verso il porto spagnolo, con tutto il sostegno tecnico necessario, per far sbarcare lì tutti i migranti a bordo" ha scritto su Fb il ministro per i Trasporti Danilo Toninelli, auspicando che "il comandante della nave non si opponga. Sarebbe del tutto incomprensibile". "In generale, basta con questi tira e molla con Paesi Ue che puntualmente fanno finta di non vedere e non sentire e lasciano sola l’Italia a gestire il fenomeno migratorio che, invece, riguarda tutta l’Europa. È quanto mai necessario e impellente cambiare il Regolamento di Dublino", conclude Toninelli.

Quella trascorsa è stata la 16esima notte a bordo, dopo lo sbarco dei 27 minori di sabato a Lampedusa. Alcuni migranti si sono gettati in acqua: sono stati in quattro ad indossare il giubbotto di salvataggio per cercare di raggiungere la terraferma a Lampedusa, prima di essere messi in salvo e riportati sulla nave. Nel frattempo scene di disperazione con donne che hanno gridato e uomini con crisi di panico.

 


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