Miss Grand Prix, lo scontro Acerbo-Fede finisce a carte bollate

19 Settembre 2011   14:59  

E' iniziata con forte ritardo Miss Grand Prix l'altra sera allo Stadio del Mare per la protesta di un nutrito e rumoroso gruppo di contestatori. Maurizio Acerbo di Rifondazione, ha guidato l'annunciata protesta con fischietti e striscioni al seguito, contro la presenza di Emilio Fede (che ha annullato la sua presenza a Pescara) come presidente di giuria al concorso Miss Grand Prix e Mister Italia.

"E' una vergogna - ha detto Acerbo - ed è ancor più grave che vengano spesi soldi pubblici per uno spettacolo che prevedeva la partecipazione di una persona indagata per favoreggiamento della prostituzione".

Intanto il direttore del Tg4, Emilio Fede, ha annunciato una querela contro Acerbo.

"Sono indignato - aveva detto Acerbo - e credo che con me lo saranno migliaia di cittadini abruzzesi, perché non è possibile accettare che nel momento in cui si si tagliano i fondi per il sociale, la scuola, la sanità e i disabili, si promuovano manifestazioni del genere, con l'elargizione di denaro pubblico. Questo evento è patrocinato dalla Regione Abruzzo e dalle Province di Pescara e Teramo".

"Il Comune di Pescara - ha proseguito Acerbo - ha partecipato con un contributo di 12 mila euro. Per questo invito questa sera a partecipare i cittadini per bene di Pescara e l'Abruzzo per far sentire la nostra voce e dire no con forza a questo che ritengo, scusate il termine, uno schifo".

Intanto Emilio Fede ha annunciato di voler querelare "per le sue parole offensive" Maurizio Acerbo, capogruppo di Rifondazione Comunista al Consiglio regionale d'Abruzzo che ha attaccato la sua presenza al concorso 'Mister Italia' previsto stasera a Pescara. "Tanto stizzito - dice il giornalista riferendosi alle proteste di Acerbo - da non sapere neanche che io non ci sarò. Sarò, come ogni giorno, ad occuparmi del tg4. Voglio esprimere comprensione a lui tanto impegnato da non sapere neppure cosa capita nella regione della quale è anche capogruppo di un movimento serio come Rifondazione Comunista". "Si dice indignato, stizzito, furibondo, e invita la città alla ribellione. Vorrebbe portare in piazza migliaia di persone contro di me. Modesto consiglio: la visita dallo psichiatra". "Per le sue parole offensive - conclude Fede - una querela-denuncia".


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