Un importante risultato quello conseguito ieri con l’approvazione del Consiglio regionale di un progetto di legge che mi ha visto primo firmatario e promotore unitamente a tutti gli stakeholder della montagna (tra cui i gestori degli impianti, il Collegio guide alpine e il Collegio maestri di sci), che modifica la legge 24 del 2005 e attraverso cui si arriva finalmente a consentire agli appassionati di praticare lo sci d’alpinismo e i fuoripista, a patto che si prendano le precauzioni e ci si doti delle attrezzature necessarie, ovvero la pala, la sonda e l’ARTVA. Viene perciò a cadere un divieto che costituiva un indubbio elemento di penalizzazione per la competitività turistica della montagna abruzzese, che di fatto era l’unica preclusa a una fascia di utenti in costante crescita.
Si tratta di un passo a cui ne seguiranno degli altri, tutti con l’obiettivo complessivo di dotare la montagna abruzzese di tutti gli strumenti utili per potere crescere e svilupparsi fino a costituire una risorsa anche economica per tutto la regione. Ho costituito un tavolo in Regione con tutti gli stakeholder del sistema montagna – dai soccorritori alle guide alpine passando per i maestri di sci e i gestori degli impianti – per arrivare a mettere a punto una riforma in senso di semplificazione di tutta la normativa sulla montagna, che risale a dieci anni fa. Abbiamo bisogno di regole e linee guida che siano agili e innovative, strumenti per la crescita e lo sviluppo che deve essere più di oggi una ricchezza e un motore di crescita delle aree interne e di tutto l’Abruzzo.
Parallelamente prosegue il lavoro – a breve ci sarà un’ulteriore convocazione – del tavolo che abbiamo strutturato con il collega Monticelli con gli operatori per mettere a punto una riforma delle norme sul soccorso alpino e l’elisoccorso.
Segnali importanti, strumenti concreti: nei giorni in cui nel capoluogo si svolge la splendida iniziativa del Festival della Montagna, a pochi mesi dall’istituzione del primo distretto turistico montano d’Italia e del progetto Appennino Parco d’Europa grazie all’instancabile lavoro di Giovanni Lolli, dopo l’importante risultato del rifacimento della sentieristica del Gran Sasso, la mia azione vuole contribuire in senso strategico ad aprire le porte a una nuova economia e a nuove opportunità, che troveranno finalmente il terreno fertile per prosperare.