Monti chiama Cialente per sapere di cosa la città ha bisogno

Scavalcato Gianni Chiodi, è la fine dell'era commissariale

21 Gennaio 2012   16:02  

Una lunga telefonata quella del Premier Mario Monti al sindaco dell'Aquila Massimo Cialente che nei giorni scorsi aveva lamentato la scarsissima considerazione dell'attuale Governo tanto da paragonarlo, in negativo, a quello Berlusconi.

Ieri sera, invece, il Premier ha voluto chiarire e chiedere cosa succede a L'Aquila e come mai la ricostruzione è bloccata.

Cialente si è detto disponibile ad inviare un brevissimo dossier al Premier per spiegare tutte le storture rilevate dal Comune dell'Aquila.

In realtà la telefonata di Monti giunge appena in tempo, quando un po' tutti in città avevano abbandonato l'idea che il nuovo Governo potesse prendere in considerazione la realtà della ricostruzione aquilana.

Dopo la bocciatura, ormai certa della Zona Franca Urbana e la "promozione" della Zona Franca L'Aquila (in realtà il più famoso "de minimis") con un impegno di 90 milioni di euro per far respirare le imprese del cratere, anche il Governo nazionale si rende conto che parte dell'economia della nazione si regge sul grande cantiere L'Aquila e in tempo di crisi è giusto che le cose inizino a girare.

Si riapre quindi il dialogo tra Governo e Sindaco, cosa che lascia sempre più solo ed emarginato il Commissario Gianni Chiodi scippato del ruolo di mediazione e portavoce governativo.

Aveva dichiarato nell'ultimo incontro con il Premier Monti "Né soddisfatto né insoddisfatto" (del'incontro ndr.) tanto da dover meditare ancora sulla possibilità di restare ancora nel suo ruolo commissariale.

Oggi crediamo che il Governo abbia sancito definitivamente seppur informalmente la fine dell'era commissariale nel cratere con buona pace di tutti, favorevoli e non.


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