"Moonrise Kingdom – Una fuga d'amore": la fine dell'età dell'innocenza

13 Dicembre 2012   11:24  

Regia: Wes Anderson

Cast:  Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray, Tilda Swinton, Harvey Keitel, Frances McDormand, Jason Schwartzman, Bob Balaban, Kara Hayward, Jared Gilman, Neal Huff, Jake Ryan, Charlie Kilgore, Tommy Nelson, Chandler Frantz

Genere: Commedia

Durata: 94 Min

Voto: 000

Ci troviamo nel New England e corre l'anno 1965. Durante un campeggio su di una piccola isola, uno dei ragazzi ( Jared Gilman) decide di staccarsi dal gruppo per coronare il suo sogno d'amore. Insieme alla coetanea dodicenne Suzy (Kara Hayward) progetta e realizza una fuga "perfetta". Al loro inseguimento si lanceranno lo sceriffo Sharp ( Bruce Willis), i genitori di Suzy (Bill Murray e Frances McDormand) e il caposcout ( Edward Norton) che tenteranno di portare in salvo i ragazzi prima dell'arrivo di un'imminente tempesta.

     

Il tema centrale di Moonrise Kingdom è la perdita di un'innocenza, reale e metaforica: di un bambino e di una nazione. E' lo stesso regista a fare questa dichiarazione di intenti, decidendo di ambientare le vicende in un periodo storico cruciale per gli Stati Uniti, impegnati da tre anni nella guerra del Vietnam. Per i protagonisti del film, come per la nazione in cui vivono, è un momento di transizione e di scelte importanti.

 

Il rapporto genitori figli, le crisi adolescenziali e matrimoniali, ma anche i limiti di ogni singolo personaggio (dallo sceriffo depresso al capo scout insicuro) vengono proposti in questo film in maniera diretta, senza filtri, e allo stesso tempo ci viene mostrata una via alternativa, che vale la pena tentare. I primi ad affrontare coraggiosamente e inconsciamente questa decisione sono i protagonisti, che con la loro fuga mettono in crisi l'intero sistema che regolava le loro vite.

      

Il modo in cui le loro vicende vengono raccontate è strettamente "Andersoniano": la cura nella scelta dei motivi musicali che guidano il cammino dei due innamorati e le citazioni letterarie di libri i cui titoli sono stati appositamente inventati, dimostrano la maniacalità del regista; e poi i colori caldi e le scene surreali e paradossali, ma immancabilmente divertenti, sono tutti marchi di fabbrica inconfondibili.

Grazie a un progetto così curato, Anderson è riuscito a riunire nel suo film un cast stellare che annovera, insieme agli attori sopra citati, Tilda Swinton, nel ruolo di "Servizi sociali", un'algida dottoressa che rappresenta l'istituzione da cui prende il nome, e Harvey Keitel.

 

Il risultato è un buon film, pittoresco e allo stesso tempo disincantanto, che trasmette allo spettatore (immancabilmente) il desiderio di tornare  a quell'età in cui ogni minima esperienza ha il sapore di una gigantesca avventura e ogni emozione resta impressa per sempre nella memoria.

di Maria Rita Graziani


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore