Moroni: faremo chiarezza sull'impianto a biomasse di Bazzano

29 Settembre 2010   13:18  

E' notizia recente che la Regione Abruzzo ha concesso alla società milanese MA&D Power Engineering Spa l'autorizzazione per la realizzazione di un impianto a biomasse per la produzione di energia elettrica e termica nel nucleo industriale di Bazzano. La struttura dovrebbe avere una potenza installata di 5,5 MW di energia elettrica e di 1 MW di energia termica, costerebbe 30 milioni di euro, porterebbe alla creazione di 20 posti di lavoro.

I cittadini, in particolare quelli residenti nell'area circostante, migliaia di persone dopo la costruzione dei quartieri del CASE, sono legittimamente preoccupati.

Temono che in realtà l'impianto non brucerà biomasse, ovvero pioppi, scarti di segherie e sfalci d'erba, bensì rifiuti, ovvero l'impianto in realtà sarà un inceneritore. Una norma del 1992 (attraverso il cosiddetto Cip 6 ) ha infatti equiparato a biomassa i rifiuti solidi urbani e quindi incentivato allo stesso modo l'energia elettrica da essi prodotta. Sostengono che comunque anche nel primo caso quest'impianto è inquinante, e rilascia in atmosfera le cancerogene nano-polveri.

Esprimono dubbi sulla sostenibilità economica dell'impianto: ''Per rendere conveniente l'investimento necessario alla costruzione di una simile centrale (parliamo qui di 30 milioni di euro) - leggiamo in un comunicato stampa del comitato 3e32 - la biomassa da incenerire dovrebbe costare pochissimo. Siccome un tale costo non rende affatto convenienti i tradizionali sistemi di disboscamento, sarà necessario coltivare appositamente i pioppi per alimentarla.

Si calcola che ben 7000 ettari di terreno lungo l'Aterno dovrebbero essere coltivati a pioppi, che una volta cresciuti, dovrebbero essere tagliati, immagazzinati, seccati e quindi trasportati giornalmente in centrale.

La cosa che insospettisce di più è che tutto questo sta  nascendo senza che un solo pioppo sia stato ancora piantato. Un consumo enorme di acqua e di risorse, una filiera che brucerebbe gran parte dell'energia prodotta dalla centrale, prima ancora di arrivare alla centrale stessa. Una centrale che butta via oltre il 70% del suo rendimento''.

Per queste ragioni abbiamo chiesto lumi all'assessore all'ambiente del Comune dell'Aquila Alfredo Moroni che spiega: organizzeremo a breve un incontro con i progettisti e per fugare ogni perplessità sulla natura e l'impatto ambientale  dell'impianto e spiega: ''il progetto approvato dalla Regione è quello di un impianto a biomasse a filiera corta alimetato da biomassa vegetale. Come Comune abbiamo partecipato solo in conferenza dei servizi.  Nel provvedimento ci sono però importanti prescrizioni che garantiscono sulla natura dell'intervento, e sarebbe escluse anche da un punto di vista tecnico, l'utilizzo come carburante di rifiuti solidi.''

FT


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